Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Acqua alta, 84 milioni per i rimborsi
Il governo stanzia i fondi per cittadini, imprese e manutenzioni. I soldi fra un mese
VENEZIA Tre mesi dopo l’acqua granda il Consiglio dei ministri stanzia 84 milioni di euro per i rimborsi a cittadini, imprese e la manutenzione della città dopo i danni. I soldi arrivano a tempo di record grazie alle operazioni telematiche promosse dal commissario straordinario e la collaborazione tra Comune, governo e protezione civile. «Adesso cercheremo di mettere i soldi nelle tasche dei cittadini il prima possibile», dice Brugnaro. Ci vorrà almeno un mese.
VENEZIA A tempo di record. Il 16 novembre il capo della Protezione civile ha nominato commissario per l’emergenza il sindaco Luigi Brugnaro, il 30 gennaio sono scaduti i termini per le richieste di rimborso, il 4 febbraio dopo una prima ricognizione sono stati inviati a Roma i dati raccolti, giovedì 13 febbraio il consiglio di Ministri ha sbloccato gli 84 milioni. «Una risposta concreta, con un lavoro di squadra — commenta Brugnaro — Ora dobbiamo impegnarci perché questi soldi arrivino nel più breve tempo possibile nelle tasche dei veneziani». Date certe ancora non ce ne sono, molto dipenderà da quando i fondi arriveranno nelle casse del commissario, che di li a pochi giorni li dirotterà a privati e imprese. Quasi 47 milioni saranno distribuiti per far fronte alle prime misure di immediato sostegno dei cittadini e delle attività produttive (erano previste le soglie di cinquemila euro per i privati e ventimila per le imprese) comprendo le 6916 domande presentate attraverso la procedura telematica.
Quasi dieci milioni per i 3658 veneziani e poco più di 37 milioni per le 3258 attività produttive. «Spero davvero che su Venezia e sulle sue emergenze si ponga fine alla propaganda urlata ed inconcludente, come quella cui ci è toccato assistere nei giorni scorsi — interviene il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Andrea Martella riferendosi alla passeggiata di Matteo Salvini con il sindaco a San Marco — I fondi stanziati dal governo sono frutto di ben altro approccio, sono il risultato di attenzione responsabile, di spirito collaborativo e di un lavoro di interlocuzione tra istituzioni che hanno come unico fine quello di sostenere concretamente una città duramente colpita dal disastro di tre mesi fa. Fare la voce grossa è inutile, serve invece, esclusivamente, il senso di responsabilità». «Il governo risponde ancora una volta con attenzione alle problematiche del territorio, a dimostrazione che non vogliamo abbassare la guardia di fronte alle emergenze e manteniamo le promesse», aggiunge il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà.
La sfida adesso è di portare presto i soldi nelle tasche dei cittadini. Quando ci sarà la disponibilità delle somme infatti, dopo le verifiche anche con il supporto della Guardia di Finanza, Ca’ Farsetti fisserà i termini per l’erogazione dei rimborsi, una volta ricevuti tutti i corrispettivi richiesti, che alcuni veneziani non hanno ancora interamente presentato. «Poter dire che, a distanza di soli 10 giorni dalla richiesta di finanziamento, abbi amo r i ce vuto i pr imi stanziamenti a parziale copertura dei danni subiti — dice il sindaco — dimostra che con l’impegno, la determinazione e la leale collaborazione tra enti, nessuna sfida impossibile». Gli 84 milioni (che comprendono anche i 37 per i danni della città, dagli approdi alle rive) si vanno a sommare ai 20 stanziati dal consiglio dei ministri il 14 novembre, due giorni dopo l’acqua granda, contemporaneamente alla dichiarazione dello Stato di emergenza.
Capitolo diverso sono i 150 milioni all’anno che il sindaco continua a chiedere per la manutenzione e la salvaguardia della città. Il governo già nelle settimane scorse ha sottolineato l’intenzione di rifinanziare in modo costante la legge speciale per poter programmare gli interventi, ma non è stato ancora quantificato l’importo: 150 milioni sono però subito sembrati troppi a Palazzo Chigi per le finanze dello Stato. ( f. b.)