Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Ore 15,30: Venezia e Wuhan si abbracciano in musica «Battiamo la paura del virus»
Concerto in diretta streaming, guida il conservatorio
VENEZIA Quattro musicisti cinesi a Wuhan, la città focolaio del Coronavirus, ex-studenti del Conservatorio Benedetto Marcello, sono stati invitati a suonare domenica 23 febbraio a Venezia. Ma, essendo Wuhan in quarantena, non potranno raggiungere la città sull’acqua. Non fisicamente almeno. L’invito, infatti, è virtuale: i quattro si collegheranno in diretta streaming dai loro appartamenti della cittadina cinese così da poter suonare insieme agli studenti veneziani del conservatorio i tre brani conclusivi del concerto.
Tra questi, verrà eseguita la celebre e antica canzone popolare Molihua «Fiori di gelsomino» da cui Puccini trasse ispirazione per il finale di «Turandot». «Sarà un abbraccio interno tra allievi ed ex-allievi oltre che un simbolo globale e contro la psicosi che muta in intolleranza» spiega Francesco Stochino Weiss, operatore culturale veneziano impegnato in Cina da diversi anni, coinvolto nel «Beijing Music Festival» appunto a Pechino, promotore dell’iniziativa insieme alla Fondazione Ugo e Olga Levi e al Conservatorio Benedetto Marcello. «Un fiore di speranza sulla via della seta», titolo del concerto, avrà inizio alle 15.30 nel portego del primo piano nobile di Palazzo Pisani, sede del Conservatorio, dove verrà eseguita musica da camera e strumentale. Poi, in sala concerti verrà messa in scena l’opera buffa «La serva padrona» di Giovanni Battista Pergolesi, ancora per oggi al teatro Malibran nell’ambito del progetto «Opera giovani» della Fenice, con protagonista l’orchestra barocca del Benedetto Marcello.
Infine il concerto in streaming, durante il quale Venezia
e Wuhan suoneranno e canteranno all’unisono, eliminando ogni distanza.
Verrà trasmesso anche sul sito del Conservatorio e della Fondazione Levi, e sarà diffuso in Cina sul sito kuke.com. «Quello di Venezia è un atto coraggioso, un gesto in controtendenza se pensiamo a conservatori come Como e Roma che hanno vietato agli studenti cinesi di frequentare le lezioni – conclude Weiss con un pizzico di orgoglio –. Non ci sarebbe mai dovuta essere discriminazione, anche perché la maggior parte dei cinesi che studiano in Italia ci vivono da tempo e non sono nemmeno tornati in Cina per il Capodanno».
L’ingresso per l’eveneto di domenica 23 febbraio è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. Ulteriori informazioni sono disponibili all’indirizzo mail info@conservatoriovenezia.net o al numero telefonico 041\5225604.
"Weiss Venezia più coraggiosa, a Como e Roma studenti esclusi
L’evento
Allievi ed ex allievi, veneti e cinesi, suoneranno insieme gli ultimi brani