Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
M5s in crisi, che fatica costruire la lista
VENEZIA Che il M5s non abbia più l’appeal di un tempo lo dicono i sondaggi (è al 14% contro il 31% delle Politiche) ed un malcelato scetticismo sull’esperienza del governo Conte-2, dopo che già il Conte-1 non aveva esaltato la base. Ne consegue, e questo forse in positivo, che il Movimento non rappresenta più, per molti, il tram su cui saltare per arrivare alla poltrona, magari a dispetto degli ideali. Che la si voglia prendere in un senso, o nell’altro, il risultato è che nessuno si vuole più candidare nelle liste pentastellate ed è per questo, si sussurra, che il termine per le auto-candidature per le Regionali su Rousseau è slittato dalle 12 del 10 febbraio alle 12 di ieri e poi, di nuovo, fino a mezzanotte.
In consiglio
Si sarebbe reso necessario «un po’ di tempo in più» per convincere gli attivisti a buttarsi nella mischia, così da riempire le liste che devono contare da 2 a 5 membri a Belluno e Rovigo e da 7 a 9 membri nelle altre province. «Macché stanchezza - dice il consigliere regionale Manuel Brusco - lo slittamento è dovuto ad intoppi burocratici, specie nel rilascio dei certificati penali da parte dei tribunali». Tra gli auto-candidati non ci sarebbero nomi noti della società civile. Questi, se mai si faranno avanti, potrebbero confluire in una lista collegata al candidato presidente che, voto su Rousseau permettendo, sarà l’ex senatore Enrico Cappelletti.