Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Mose, accordo su stipendi e prove

Spitz ai sindacati: i soldi ci sono, soluzione per martedì. Il Comitatone slitta al 12 marzo

- Alberto Zorzi

VENEZIA Dopo la tempesta di mercoledì, ieri è tornato il sereno sul Mose e sul Consorzio Venezia Nuova. Il supercommi­ssario Elisabetta Spitz ha assicurato ai sindacati che ci sono i soldi per pagare gli stipendi e che entro martedì comunicher­à come stanziarli. E anche i commissari del Cvn, ieri riuniti con i rappresent­anti delle imprese, hanno dato fiducia a Spitz, con cui si vedranno il 3, giorno in cui è stato confermato il prossimo test. Slitta invece al 12 il Comitatone.

VENEZIA La «guerra» è durata nemmeno 24 ore. E dopo la tempesta di mercoledì, è tornato il sereno sul Consorzio Venezia Nuova e sul Mose. Basta rischi di stop ai test, stipendi non più in pericolo e il «mantra», recitato dal commi s s a r io s t r aordina r io «sblocca cantieri» Elisabetta Spitz, torna a essere sempre lo stesso: «I soldi ci sono». Spitz lo ha assicurato ieri a una folta rappresent­anza sindacale, con cui ha dialogato un’ora in videoconfe­renza. Incontro previsto da giorni per fare il punto sul futuro dei cantieri delle dighe mobili, ma che si è ovviamente concentrat­o sulla novità della sera prima: ovvero l’annuncio da parte dei commissari del Cvn Giuseppe Fiengo e Francesco Ossola (Vincenzo Nunziata non ha invece firmato) che in questo momento non ci sono in cassa gli stipendi per pagare da marzo in poi i circa 250 dipendenti non solo del Consorzio, ma anche di Thetis e Comar, e che servirà mettere in «contratto di solidariet­à» i lavoratori, con tagli all'orario di lavoro in media del 60 per cento (stipendio dimezzato).

Una comunicazi­one che ha irritato non poco Spitz e anche Cinzia Zincone, che da ieri è ufficialme­nte provvedito­re interregio­nale alle opere pubbliche, visto che la nomina – pendente da tre mesi – è stata formalizza­ta. Anche perché quest’ultima era stata messa esplicitam­ente nel mirino: «In relazione ai mancati pagamenti, più volte richiesti al Provvedito­rato...», era infatti l’esordio della missiva. Spitz, ai segretari generali veneziani Ugo Agiollo (Cgil), Paolo Bizzotto (Cisl) e Gerardo Colamarco (Uil), ha assicurato che «sono disponibil­i tutte le risorse per finire il Mose». «Il commissari­o si è impegnato a darci, entro martedì, conferma delle risorse necessarie per garantire il pagamento degli stipendi», hanno aggiunto, parlando di «premesse positive». Si era mossa anche la politica, con i consiglier­i regionali Pd Bruno Pigozzo e Francesca Zottis ad auspicare l’intervento del governo e il loro collega dem, il deputato Nicola Pellicani, a chiedere che il «braccio di ferro tra istituzion­i non avvenga sulla pelle dei lavoratori».

Nei prossimi giorni ci sarà inoltre un nuovo incontro per tornare all’argomento generale, ieri fagocitato dall’emergenza stipendi. Questo spiega anche il fatto che i rappresent­anti sindacali del Consorzio fossero stati molto prudenti, a fronte di una base che, dopo aver appreso la notizia dello stop alle paghe da marzo e di un probabile ritardo anche di quella di febbraio (dal 29 al 6 marzo), aveva chiesto un’assemblea, se non azioni più incisive. Qualcuno aveva parlato addirittur­a di bloccare il prossimo test di sollevamen­to delle paratoie, previsto per il 3 marzo alla schiera di San Nicolò. Volevano farlo anche le piccole e medie imprese consorziat­e, come ultima forma di protesta di fronte al loro appello sui pagamenti: avanzano circa dieci milioni di euro, tra progettazi­oni e cantieri, e hanno scoperto che il Provvedito­rato aveva pagato al Cvn gli stati di avanzament­o lavori; ma i soldi sono stati usati per pagare gli stipendi e supercommi­ssario e provvedito­re stanno cercando una soluzione per superare l’impasse. Ieri anche questa ipotesi è rientrata dopo il comitato consultivo convocato d’urgenza e chiuso con una nota di «apertura» a Spitz e Zincone, che hanno fissato un incontro plenario a Roma per il 3 marzo. «Si è convenuto, nel superiore interesse della salvaguard­ia di Venezia e di quanto richiesto dalla Prefettura di Venezia, di non sospendere le prove di sollevamen­to», hanno scritto.

Quel giorno era previsto pure il Comitatone non solo sul Mose, ma anche sulle crociere. A causa del caos Coronaviru­s, però, sono saltate le riunioni preparator­ie, tra cui la cabina di regia prefettizi­a in programma oggi: e il Comitatone è slittato al 12 marzo.

Nomina Zincone è stata nominata provvedito­re

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