Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Infermieri e pazienti, otto nuovi casi Medici di base solo su prenotazione
Nell’Usl 3 eseguiti 1300 tamponi: 27 i positivi. Tenda montata anche al Civile, in arrivo 34 sanitari per l’emergenza. Negli ambulatori massimo due persone
Non si arrestano i contagi, anzi ieri sono aumentati del 40 per cento — otto nuovi casi — portando la quota delle persone positive al coronavirus a 27 nel territorio dell’Usl 3. A Mestre sono risultati positivi ma senza sintomi due infermieri e un medico che sono stati messi in isolamento domiciliare. Altre tre operatori sanitari (probabilmente tre infermieri), sempre asintomatici, sono risultati positivi al Civile di Venezia. Ma ci sono anche due nuovi pazienti entrambi settantenni, uno all’ospedale dell’Angelo e uno al Civile, a cui al tampone ha confermato la positività al coronavirus: sono ricoverati in Malattie infettive. Nessun nuovo caso invece, agli ospedali di Chioggia e Dolo.
Se i contagi continuano aumentare, vanno però sottolineati due aspetti. Il primo è che sarebbero stati effettuati circa 1300 tamponi nel territorio dell’Usl3 e che solo ventisette, il 2 per cento, è risultato positivo. Il secondo riguarda invece pazienti ricoverati nel Veneziano. Uno solo sarebbe ricoverato propriamente per il Covid19: la persona che mercoledì è stata presa in carico dall’Angelo perché presentava forti sintomi influenzali che poi il tampone ha confermato essere dovuti a coronavirus. Tutti gli altri pazienti ricoverati
Pronto soccorso Sindacati: personale ammalato, difficile tenere aperti i reparti. Pronto soccorso deserti
nelle diverse strutture dell’Usl3, sono invece persone che erano già seguite in ospedale per altre patologie e sulle quali ulteriori esami hanno poi fatto emergere la presenza del virus. Fatto sta che l’emergenza non si ferma e l’azienda sanitaria continua ad attrezzarsi.
Negli ospedali di Chioggia, Dolo, Mira, ma anche a Venezia sono state montate tende della Protezione civile che, nel caso di necessità, faranno da filtro: qui verranno sottoposte a visite per poi eventuali tamponi le persone con sintomatologia sospetta. Una tenda, ieri sera, è comparsa anche davanti all’Angelo, anche se i tamponi dovrebbero diminuire dopo la campagna a tappeto effettuata dalla Regione poiché è stato comunicato che non verranno effettuati sugli asintomatici. Oltretutto sono stati delineati i nuovi criteri che identificano il concetto di «contatto stretto»: un operatore che ha assistito un paziente, chi ha viaggiato in aereo in vicinanza di un contagiato, chi ha avuto contatti faccia a faccia per più di 15 minuti, chi è rimasto in una stanza per più di 15 minuti con una persona contagiata e chi è un convivente.
L’Usl3, comunque, dalla prossima settimana vedrà l’arrivo di nuovi operatori che daranno una mano ad affrontare l’emergenza, anche alla luce di possibili nuove quarantene di operatori sanitari. Dovrebbero arrivare 34 nuovi operatori, di cui 12 infermieri, 15 Oss e un autista di ambulanza. Ma nuove indicazioni sono arrivate anche per i medici di base. «Al fine di evitare le occasioni di contatto, l’accesso degli utenti allo studio medico deve sempre avvenire su appuntamento» ha fatto sapere la Regione. Una misura per limitare gli assemblamenti nelle sale d’aspetto, come spiega Maurizio Scassola, vicepresidente dell’Ordine dei medici di Venezia. «E’ opportuno che i pazienti comunichino sempre l’accesso ai medici — sottolinea — perché ci potrebbero essere degli appuntamenti già prestabiliti (anche non legati ovviamente al coronavirus) ed è bene che non ci siano più di due persone in sala d’attesa». Nei prossimi giorni, già da domani ma si partirà dalle zone rosse, i medici verranno poi dotati di specifiche mascherine filtranti e camici monouso da utilizzare per i casi sospetti. Sempre i medici di base, poi, comunicheranno alla centrale operativa territoriale (Cot) i casi da attenzionare, che verranno poi valutati dal Sisp che deciderà se meritevoli di tamponi.
Deve invece ancora arrivare una nuova disposizione sulla dotazione di mascherine per gli ospedalieri, sottolinea Daniele Giordano della Cgil che aggiunge: «Siamo preoccupati di riuscire a mantenere aperti i reparti e servizi negli ospedali e nel territorio. Con il personale che dovrà essere messo in quarantena per “contatto stretto”. La preoccupazione è che si debbano ridurre i servizi e i lavoratori stanno facendo di tutto perché non accada». Anche se la collaborazione tra sindacati e Usl è fitta, come dice anche Francesco Menegazzo della Uil: «Speriamo che prosegua anche dopo l’emergenza». La paura però continua, come testimonia il crollo degli accessi ai pronto soccorso, per i sindacati diminuito di quasi il 50 per cento. Ieri, a mezzogiorno, c’erano una ventina di persone a Mestre e una manciata al Civile.
Intanto il direttore delle Gallerie dell’Accademia di Venezia Giulio Manieri Elia attraverso una circolare ha comunicato a tutto il personale «qualora fosse interessato a svolgere attività lavorativa in modalità di smart woring, di fare immediata domanda». Il provvedimento arriva dopo le richieste dei sindacati.