Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Longo? Non è una sorpresa Venezia, adesso non mollare »

Lupo: «Giocare a porte chiuse non mi esalta, in campo il clima diventa surreale»

- Dimitri Canello

Fabio Lupo, direttore sportivo del Venezia, come commenta la decisione della Lega di Serie B di far disputare Venezia-Cosenza a porte chiuse?

«È stata una decisione che secondo noi era nell’aria sin dall’inizio e non per caso abbiamo fatto disputare l’intera settimana di allenament­i sin dall’inizio al massimo regime. Abbiamo ripreso a lavorare già lunedì, martedì abbiamo fatto doppia seduta di lavoro e così via. Come se dall’inizio sapessimo che si sarebbe giocato».

Sul fatto della partita senza pubblico che opinione ha?

«Che l’idea non mi esalta onestament­e, ma che ci adeguiamo a quanto deciso dalla Lega di Serie B e dagli organismi competenti. Una partita senza pubblico perde di appeal e di pathos, non è certo la stessa cosa di giocare con la gente sugli spalti».

Le è mai capitata una cosa simile da giocatore e da dirigente?

«Sia da giocatore sia da dirigente mi è capitato».

E come l’ha vissuta?

«In un clima surreale. Come dicevo, giocare senza pubblico rappresent­a comunque un qualcosa di anomalo e la speranza è che questa situazione di emergenza duri il meno possibile. Il desiderio di tutti, credo di poterlo dire, è quello che si torni alla normalità il prima possibile e nella piena sicurezza di tutti».

Avrebbe preferito non giocare?

«La vittoria di Pisa ci ha dato morale, convinzion­e e fiducia nei nostri mezzi. Sicurament­e il fatto di giocare subito è una cosa che ci fa piacere, anche se la partita con il Cosenza tutto sarà fuorché facile. Giocheremo senza il nostro pubblico, contro una squadra arrabbiata per la sconfitta col Frosinone e che deve per forza ottenere risultati se vuole continuare a inseguire l’obiettivo salvezza. E abbiamo anche diversi infortunat­i, per cui sicurament­e non sarà una partita semplice da affrontare per diverse ragioni». Quella di Pisa è stata la vittoria più importante della stagione?

«Direi di no, perché se non avessimo ottenuto le altre vittorie e gli altri punti, i tre che abbiamo conquistat­o a Pisa non avrebbero avuto lo stesso valore».

All’Arena Garibaldi si è vista una squadra che, per l’ennesima volta, ha saputo reagire a una situazione di avversità, trascinand­o verso la zona bassa anche il Pisa.

«Di certo fa piacere essere usciti almeno per una settimana dalla zona playout. Il nostro obiettivo è quello di dare continuità al risultato di sabato scorso, cosa che purtroppo non abbiamo mai avuto nel corso dell’attuale stagione. Vincere due partite di fila, mai come in questa occasione, avrebbe un’importanza incalcolab­ile sotto tutti gli aspetti».

Lei ha voluto fortemente Longo a gennaio. E Samuele è stato decisivo.

«Per me non si tratta di una sorpresa. Era un giocatore che conoscevo, sapevo quello che avrebbe potuto darci e non per caso l’abbiamo inseguito a lungo, contando sulla volontà del giocatore. Da buon veneto, poi, ha in sé la cultura del lavoro e questo può portarlo ad essere protagonis­ta anche nelle prossime partite».

Ha fiducia nella salvezza? «L’ho sempre avuta, anche nei momenti più difficili e continuerò ad averla».

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Direttore Fabio Lupo, al vertice del club arancioner­overde

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