Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Il doppio suicidio e l’ultima telefonata
ROVIGO è tornato a casa, ha trovato la moglie esanime con accanto una pistola, e ha capito. A quel punto ha telefonato al fratello e ha preso la decisione di emulare il gesto disperato.
PIOVE DI SACCO (PADOVA) L’allenamento per il titolo italiano ha rischiato di finire in tragedia. Gabriele «Iceman» Gangi, boxeur di Busto Arsizio, venticinquenne promessa della Noble Art, da sabato scorso è ricoverato in una stanza dell’ospedale di Padova dopo una seduta di «sparring», una sorta di combattimento simulato, che si è tenuta alla Boxe Piovese contro il campione vicentino Luca Rigoldi. La società gestita da Gino Freo torna quindi al centro delle cronache dopo il grave episodio costato la sedia a rotelle nel 2017 al pugile Sedik Boufrakech, portacolori della nazionale azzurra nato in Marocco ma da tempo residente in Liguria e allora ventiseienne. Stavolta per fortuna l’epilogo ( a meno di complicazioni dell’ultima ora) sarà molto meno drammatico.
Quanto è successo a Gangi, che ad aprile avrebbe dovuto combattere per la cintura di campione italiano dei pesi gallo, è emerso solo ieri ma risale alle 17.30 di sabato scorso. L’atleta era impegnato in una sessione di allenamento contro Luca Rigoldi, non proprio l’ultimo dei pugili: elemento di spicco della boxe Piovese, già campione d’Europa dei pesi supergallo nel 2018, il boxeur di Villaverla il prossimo 27 marzo a Verona si giocherà il titolo continentale contro Gamal Yafai, ed è lo stesso che era stato coinvolto nel maggio di tre anni fa nell’incidente di Boufrakech.
Durante la simulazione di combattimento con caschetto protettivo e guanti anti shock Gangi ha avuto un malore, di fatto non riuscendo più a portare avanti l’allenamento e perdendo i sensi. Visto anche l’antefatto del 2017 è scattata la chiamata al 118 con i sanitari che sono intervenuti richiedendo un trasporto d’urgenza nel capoluogo Euganeo. Da Padova si è alzato l’elicottero del Suem che ha trasferito il pugile in codice rosso al Pronto Soccorso dove Gangi è stato sottoposto a una delicata operazione chirurgica per un ematoma nella testa.
I medici sono riusciti a rimuovere il coagulo di sangue che per fortuna era di dimensioni abbastanza ridotte, tanto che il decorso post operatorio sta andando in maniera ottimale. «Visto quanto successo con Boufrakech eravamo tutti molto preoccupati» hanno spiegato dalla Boxe Piovese che - non per sue responsabilità - non è nuova a simili episodi. Nel maggio del 2017 il giovane pugile Sedik Boufrakech durante uno «sparring» si era accasciato al suolo dopo aver subito una serie di montanti da Luca Rigoldi. Entrato in terapia intensiva all’ospedale di Padova era stato tenuto in coma farmacologico dopo le operazioni alla testa e da quel giorno è costretto su una sedia a rotelle. «Fortunatamente Gabriele sta molto meglio- spiega Eligio Calandrino, il suo allenatore lombardo - è stato più lo spavento che tutto il resto. Il ragazzo è ancora sotto controllo in ospedale, parla e ha i genitori vicino. È nervoso e arrabbiato perché il malore è sicuramente avvenuto per i troppi carichi di lavoro. È in un periodo di dieta e di forte stress per entrare nel peso forma, probabilmente si è accasciato per un calo di zuccheri oltre che per i colpi subiti. Visto il precedente è stato d’obbligo intervenire con decisione e prendere tutte le precauzioni del caso. Al momento la sua partecipazione al titolo italiano di aprile è compromessa ma non ci sono danni permanenti».
Per la società sportiva guidata da Gino Freo è l’ennesima tegola. Lo storico presidente della Boxe Piovese infatti di recente ha di nuovo dovuto fare i conti con i guai giudiziari dei fratelli Joscioal e Naichel Millas, pugili della società padovana, assieme al papà Manolito, tutti arrestati meno di un mese fa per le violente rapine che perpetravano ai danni di commercianti cinesi del padovano. «Quello di sabato è stato un grande spavento- spiega Gino Feo che da 36 anni dirige il gruppo sportivo della Saccisica - probabilmente Gangi era già debilitato di suo per l’alimentazione rigida di questo periodo dell’anno. Noi diamo sempre la precedenza alla tutela della salute dei nostri atleti e per questo motivo abbiamo chiamato i soccorsi tempestivamente, memori di quanto successo tre anni fa. Per fortuna adesso è in buone condizioni e tutto si sta risolvendo per il meglio. Stava facendo un allenamento normale con Rigoldi, niente di straordinario, qualcosa che un atleta forte e in salute è abituato a svolgere». Sui siti dedicati alla boxe in tanti hanno commentato l’episodio chiedendo maggior rigore e attenzione durante gli allenamenti di professionisti e dilettanti.