Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Darsena e trasporto bici per le isole della laguna San Giuliano si allarga
Piano privato con bar e ristorante. Distributore green
VENEZIA Il riordino degli approdi al servizio della nautica in laguna, ma anche un nuovo servizio di trasporto biciclette, che dalla terraferma potrà portare a pedalare direttamente alle isole. La giunta comunale, con una nuova variante al piano degli interventi, investe sul sogno dell’ampl iamento di parco San Giuliano e lo fa con un accordo pubblico-privato, all’altezza della darsena di Punta Passo Campalto. Il riordino degli ormeggi, previsto nella delibera che dovrà poi essere votata in consiglio comunale, è insomma il primo passo per allargare la già amplissima area verde di Mestre lungo l’asse di via Orlanda, come previsto dai piani originari.
Certo, per collegare la Punta al resto del parco mancano un paio di chilometri oggi ridotti quasi a palude, ma nell’attesa il progetto di Campalto prevede già qualche spunto importante. La riorganizzazione degli ormeggi consentirà di ottenere qualche decina di posti barca in più, ma soprattutto un nuovo servizio di alaggio convenzionato, a disposizione di chiunque abbia necessità di spostare la propria imbarcazione dalla terra all’acqua e viceversa, che finora non sapeva come fare a causa della storica mancanza di un accesso privato alla laguna. Nessun intervento, invece, nell’area dove insiste il cantiere Marchi, che però provvederà comunque a una riorganizzazione dei suoi spazi, anche se in maniera indipendente dal progetto. «Un ponte ciclopedonale permetterà ai ciclisti e ai pedoni di accedere al fronte laguna e al nuovo servizio di “boat&bike” - ha spiegato la presidente della commissione Urbanistica
Lorenza Lavini (Forza Italia) - Il privato che gestirà il trasporto biciclette corrisponderà all’amministrazione anche 50 mila euro da reinvestire in attività pubbliche. Tutta l’area vedrà poi nuovo verde, sedute, illuminazione e un sistema di videosorveglianza».
Sarà presente anche un nuovo punto ristoro, come ha ricordato l’assessore all’Urbanistica Massimiliano De Martin: «Abbiamo pensato ad attività di ristorazione e bar, attività commerciali connesse alla nautica e alla pesca in laguna, ma anche a servizi igienici pubblici, attualmente non presenti», spiega. La sostenibilità resta la parola d’ordine lungo la direttrice di via Orlanda, che si appresta ad accogliere anche la prima stazione di servizio dotata, oltre che di pompe a benzina e diesel, anche di ricarica elettrica e ad idrogeno. Si tratta del punto Eni già esistente, che verrà potenziato come previsto dall’accordo sottoscritto con Toyota lo scorso settembre, lo stesso che dovrebbe portare una seconda stazione di rifornimento del genere anche in laguna, utile per le future imbarcazioni a impatto zero. Sempre nello stesso ambito si inquadra anche la scelta di Actv di acquistare in via sperimentale un primo autobus a idrogeno. Se ne approfitterà anche per realizzare un nuovo punto vendita, una nuova area tecnica, un tunnel lavaggio e le pensiline metalliche del caso. «Si tratta di un progetto pilota, il primo in Italia - ha rimarcato De Martin - che speriamo di estendere presto anche a Porto Marghera, per servire pure le imbarcazioni».