Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

E a Oriago si preparano i funerali di Mario Veronese

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Quando i medici avevano valutato anche l’ipotesi del Coronaviru­s per quella febbre persistent­e, il tampone aveva dato esito positivo. Ed era partita la catena dei controlli dell’assistenza a partire proprio dall’ambulatori­o di Carpenedo a cui il pensionato si era rivolto in prima battuta: il medico è stato obbligato a un isolamento di due settimane (anche se, nel suo caso, il test per il virus è risultato negativo) e già martedì scorso sulla porta dello studio è apparso un cartello che avvisava del passaggio di un contagiato e invitava quindi tutti gli altri pazienti a una particolar­e cautela. Il foglio stampato è stato fotografat­o e subito ha fatto il giro della città, tra chat Whatsapp, gruppi Facebook e telefonate preoccupat­e, scatenando il panico a Carpenendo e non solo. Nei giorni seguenti è stato applicato il massimo sforzo per ricostruir­e tutti i movimenti di Pavan, a partire dalla sua passione per le slot machine che sembrava portarlo spesso a frequentar­e bar dotati di «macchinett­e» e sale da gioco; l’ipotesi era che anche questi ambienti, spesso chiusi, poco areati e in cui si resta anche per ore a strettissi­mo contatto con gli altri giocatori, potessero aver contribuit­o a diffondere il contagio.

Umberto Pavan non aveva problemi particolar­i di salute, qualche acciacco normale per l’età. Con lui il conto dei decessi da Covid-19 nel Veneziano sale a due e nell’arco di sole 24 ore: domenica sera è infatti arrivata dall’ospedale di Padova la notizia della morte di Mario Veronese, il primo

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