Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Remiamo insieme Limitazioni utili ma la vita continui Il governo ci aiuti»
«Mi lasci lanciare un messaggio come prefetto: se remiamo tutti nella stessa direzione usciremo prima da questa emergenza. Lo so, le limitazioni posso dare fastidio, ma sono necessarie, fare scioperi o protestare oggi è controproducente al bene comune». Vittorio Zappalorto, chiede pazienza e collaborazione dopo il decreto che allunga di una settimana i divieti, aggiungendo anche nuove disposizioni.
Il decreto dice che è compito dei prefetti vigiliare sull’applicazione attraverso le forze dell’ordine.
«Se qualcuno si aspetta che andiamo con il metro a misurare la distanza delle persone si sta sbagliando. Andremo se ci saranno segnalazioni, ma confido nel buon senso delle persone. Le forze dell’ordine sono già impegnate a garantire la sicurezza. Le dico una cosa: stamattina ho bevuto il caffè al bar, non ho chiesto al vicino di spostarsi di venti centimetri, eravamo comunque distanti».
Le limitazioni le considera giuste?
«Voglio invitare le persone a fare la vita che facevano prima, andare al bar, al ristorante o in pizzeria, adottando però quelle precauzioni in più che ci vengono richieste per la sicurezza di tutti. Dobbiamo avere la consapevolezza che stiamo vivendo un momento particolare: non siamo fuori dall’emergenza e proprio per questo è fondamentale fare qualche sacrificio e compiere le azioni consigliate».
Qualcuno dice che sono rinunce eccessive alla libertà personale, lei pensa siano misure precauzionali o dovute a un reale pericolo?
«Siamo in emergenza e c’è pericolo. Il vero problema è dato dalla diffusione della malattia nei medici e negli operatori degli ospedali. Se non c’è più personale chi cura i pazienti? Oggi molti sanitari sono costretti all’isolamento volontario perché venuti a contatto con i contagiati». Venezia come sta rispondendo?
«Mi pare bene, non ci sono ribellioni, cè una consapevolezza della situazione. Ma la discriminante sarà il tempo, è chiaro che se le limitazioni continuassero ancora per diverse settimane ci potrebbero essere pesanti contraccolpi, più di quelli che lamentano le categorie economiche».
Gli imprenditori dicono che rischiano di esserci più imprese chiuse che morti.
«Il rischio economico è evidente, soprattutto per coloro che lavorano con il turismo. Si vedono già i primi effetti su contratti stagionali, cassa integrazione o licenziamenti. Il governo deve pensare a degli interventi».
Il coronavirus si sta diffondendo anche in Europa, l’Italia ha esasperato la situazione secondo lei?
«Le misure sono state giuste, l’unico modo per fermare il virus è ridurre il contagio. Rinunciamo un po’ ora, per non rinunciare a qualcosa di maggiore domani».