Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Lido: la Municipalità chiede più tempo, il Comitato i servizi
VENEZIA Il primo passo è il cambio di destinazione d’uso, con l’area che diventa destinata ad attrezzature ricettive, ma anche servizi alla persona e attività commerciali, e accanto il parco della Favorita che torna a essere area a verde pubblico e attrezzature sportive con la possibilità di aumentare la cubatura del 25 per cento. Ca’ Farsetti fissa i punti fermi per il progetto di riqualificazione dell’ area dell’ex ospedale al Mare. Di certo c’è che la chiesetta di Santa Maria Nascente e il teatro Marinoni non verranno toccati, e che i servizi sanitari contenuti nel monoblocco, che verrà abbattuto, saranno spostati in una nuova struttura. «Non essendoci ancora la cognizione da parte del Mibac su quali edifici possano essere abbattuti e quali modificati è una delibera aperta», spiega Vincenzo De Nitto, dirigente dell’Urbanistica. La delibera una volta approvata dal Consiglio verrà pubblicata, raccolte le osservazioni sarà soggetta a Vas, ma per l’approvazione definitiva si dovrà attendere la nuova consigliatura. L’iter prevede il rilascio di un permesso a costruire convenzionato e sarà solo con l’approvazione della convenzione che il consiglio comunale potrà entrare nel merito del progetto. Nel mezzo c’è la partita dello spazio da adibire a parcheggi previsto nell’area dell’ex Ginecologia, la realizzazione delle piscine per la fisioterapia, l’area della Favorita. «Per noi è una partita ancora più importante dell’intervento di Cdp, l’obiettivo è renderlo fruibile con servizi di qualità — precisa l’assessore all’Urbanistica Massimiliano De Martin — Quanto alla spiaggia non andrà in concessione a terzi». Entro venerdì la Municipalità del Lido è chiamata a esprimere il parere, troppo velocemente secondo il consigliere del parlamentino Alessandro Strozzi: «E’ ridicolo avere 10 giorni soli a disposizione, ed è improponibile che la concertazione pubblica prevista sul progetto avvenga solo dopo l’approvazione della delibera». Dice Salvatore Lihard a nome del Caal: «Noi a questo progetto ci teniamo ma chiediamo che il direttore generale dell’Usl 3 Dal Ben venga a chiarire la partita dello spostamento dei servizi socio sanitari». (e. lor.)