Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Anna e le prime lauree on line: «Ora posso festeggiar­e»

L’ateneo patavino non si ferma: saranno 200 le tesi discusse a distanza e ben 1200 gli esami orali Rinviati solo gli scritti: «Potrebbero copiare»

- Silvia Moranduzzo

PADOVA L’emozione e la tensione traspaiono dall’immagine sul computer. Capelli legati e abito elegante, Anna Zamperetti, giovane vicentina e studentess­a di Farmacia al l ’ Univer s i tà di Padova, è una delle prime a laurearsi in modalità telematica.

Il coronaviru­s non le ha permesso di discutere la sua tesi sui farmaci biosimilar­i come da tradizione: nessun coro «Dottore, dottore del buso del», nessun papiro attaccato agli alberi del lungo Piovego da leggere, nessuna stretta di mano con i professori della commission­e.

E comunque si è laureata. L’ateneo patavino è stato chiaro: non si potevano bloccare le lauree perché ci sono studenti che devono affrontare esami di stato e stage. Bloccare la sessione anche di sole due settimane avrebbe potuto creare grossi problemi ai laureandi che in questi mesi hanno lavorato sodo per prepararsi al meglio per la discussion­e. Mano ai personal computer, dunque. Anna si è connessa dall’ospedale San Bortolo di Vicenza dove ha svolto la sua ricerca.

Tutt’intorno a lei si è riunita l’équipe medica di Nefrologia che l’ha seguita nella stesura della tesi. La commission­e esaminatri­ce si trovava a 40 chilometri da lei, nell’aula 2 del polo di Farmacia a Padova: i docenti sedevano ai banchi rivolti verso lo schermo del computer, a distanza di due metri l’uno dall’altra, così come impongono le direttive ministeria­li per ridurre il rischio di contagio. Mentre Anna parlava, sicura e decisa, scorrevano sul proiettore le immagini delle slide che la ragazza ha inviato via mail.

Normalment­e alla fine della discussion­e il laureando e i familiari escono dall’aula per permettere alla commission­e di decidere il punteggio. Questa volta è bastato disattivar­e il microfono per qualche istante.

Non è servito molto ai docenti per decidere di premiare il lavoro di Anna. «La commission­e ha deciso di darle il massimo del punteggio – ha detto ad Anna la presidente di commission­e, Adriana Chilin – La proclamazi­one avverrà venerdì attraverso una call generale con la stessa modalità di oggi. Congratula­zioni». Un respiro di sollievo e un grande sorriso. È fatta. «Sono davvero contenta – ha detto con un grande sorriso – È stato diverso da quello che avevo immaginato ma di questi tempi si fa quello che si può. Non sono dispiaciut­a di non aver avuto una discussion­e, per così dire, “normale”, alla fine l’importante è che sia andato tutto bene. E comunque garantisco che festeggerò con parenti e amici, la discussion­e telematica non cambia nulla».

Dietro di lei, hanno fatto capolino medici e infermieri dell’ospedale vicentino, pronti a stappare la bottiglia di spumante acquistata apposta per l’occasione: «Siamo tutti fieri di lei – ha esclamato un’infermiera – È stata bravissima e ora non vediamo l’ora di festeggiar­la » . Questa settimana sono duecento i laureandi del Bo che discuteran­no in modalità telematica (che già si utilizza per i dottorandi che discutono la tesi dall’estero) e 1200 gli esami per i 20 mila studenti che potranno essere solo orali (in un test scritto sarebbe facile copiare).

Nel caso in cui non si possa mutare una prova scritta in una orale, l’esame slitterebb­e alla prossima settimana: «Non abbiamo avuto alcun disagio tecnico fino ad ora, abbiamo utilizzato una piattaform­a che sapevamo funzionare bene – ha spiegato Daniela Mapelli, prorettric­e alla Didattica – Si chiama Zoom e richiede meno banda di Skype quindi ci sono meno problemi di connession­e. Per capirci, permette a un docente di connetters­i contempora­neamente con trecento utenti quindi è perfetta per gli esami. Il coronaviru­s non ci ha fermati».

110 con virus

I docenti dall’altra parte del pc sedevano a due metri gli uni dagli altri per la regola del droplet

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In remoto La studentess­a sulla piattaform­a Zoom

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