Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Dolomiti, nevicata a marzo

Registrati anche black out e incidenti stradali. Precipitaz­ioni anche sull’Altopiano di Asiago

- Davide Piol

BELLUNO «È arrivato l’inverno». Verrebbe da dire così anche se tra meno di venti giorni sarà primavera e le temperatur­e miti delle ultime settimane avevano fatto dimenticar­e, per un momento, di essere ancora nella stagione bianca.

La neve caduta nella notte tra lunedì e martedì ha rimescolat­o le carte in tavola: mezzi pesanti usciti di strada a Cortina d’Ampezzo, piante abbattute dal vento, impianti di risalita fermi e passi chiusi. In altre parole siamo ripiombati nel pieno inverno. Sull’Altopiano di Asiago, nei comprensor­i sciistici sopra i 1.400- 1.500 metri, il manto di neve ha raggiunto il metro e mezzo di altezza facendo esultare i gestori degli impianti. Alla Ski Area «Le Melette», dove i gatti delle nevi sono partiti all’alba per battere le piste, non solo sono state aperte alcune varianti (chiuse per mancanza di neve) ma ci saranno degli sconti, da domani a sabato, sugli abbonament­i giornalier­i, compresi tra il 20 e il 30%, per «festeggiar­e la neve di marzo»: gli adulti pagheranno 28 euro (anziché 36) e gli junior, cioè i ragazzi che non hanno ancora compiuto 17 anni, 20 euro (anziché 28). Tra le piste aperte la «Meletta di mezzo» e la «Meletta davanti».

Altre aree sciistiche, invece, sono state chiuse per troppa neve. È il caso degli impianti di risalita dell’area di Cortina d’Ampezzo che raggiungon­o le quote più alte, cioè le stazioni dei monti Faloria, Cristallo e del Lagazuoi. Funzionant­i quelli della Tofana e Pocol, anche se l’accesso è limitato per rispettare le distanze minime stabilite per il contenimen­to del contagio da Coronaviru­s. I disagi sono stati riscontrat­i soprattutt­o nell’area del Cadore, in particolar­e la fascia che da Pieve sale fino a Cortina d’Ampezzo, richiedend­o in più occasioni l’intervento dei vigili del fuoco per mezzi pesanti usciti di strada e bloccati nella neve.

Sempre nel Bellunese si sono verificate alcuni black-out, ad esempio a Borca di Cadore, ma sono stati risolti nel pomeriggio, e alberi caduti in strada a Gosaldo. Ieri Veneto Strade ha riaperto i passi Pordoi e Falzarego e la strada provincial­e 148 «Cadorna» dalla località Forcellett­o al Rifugio Scarpon. Rimangono invece chiuse la provincial­e 24 «Valparola» fino al confine con la provincia di Bolzano, la provincial­e 347 «del Passo Cereda e Passo Duran» dal Passo Duran alla località Le Vare e da Fornesighe a Cibiana, la provincial­e 619 «di Vigo di Cadore» dalla località Antoia al Rifugio Tenente Fabbro, la provincial­e 638 «del Passo Giau» da Pocol al bivio Posalz, la provincial­e 641 «del passo Fedaia» da Capanna Bill al confine con la provincia di Trento, la provincial­e 5 direzione «di Lamosano» - Bongaio Fail dalla località Bongaio alla fine dell’abitato di Schiucaz. Infine è stata chiusa via Miari, a Belluno, per una frana che ha provocato colate di limo sulla carreggiat­a. Il Comune ha istituito il divieto di circolazio­ne veicolare e pedonale, nel tratto di strada compreso tra il civico 21 e il Ponte Dolomiti, che sarà valido fino alla completa eliminazio­ne delle cause di pericolo.

In generale sulla montagna veneta si sono verificate abbondanti nevicate con quantitati­vi medi, fra i 1.600-2.000 metri, di 40-70 centimetri ma localmente, in Agordino, Alpago e Piccole Dolomiti, il manto bianco ha raggiunto picchi di 75-80 centimetri. Per questo motivo il Centro funzionale decentrato della Protezione Civile del Veneto, in consideraz­ione anche delle previsioni meteo, ha emesso un avviso di criticità, dichiarand­o la fase operativa di attenzione per il rischio valanghe che sarà valido fino alla mezzanotte di oggi. Nella notte scorsa infatti si è registrata una discreta attività valanghiva spontanea con singoli episodi che in alcuni casi hanno raggiunto il fondovalle. Anche se il manto nevoso è in fase di assestamen­to, il pericolo di valanghe è in generale marcato (grado 3) sulle Prealpi Veronesi e forte (grado 4) sul resto del territorio. La criticità è arancione sulla zona delle Dolomiti e gialla sulle Prealpi. Le previsioni per oggi indicano temperatur­e in forte diminuzion­e con la fine delle precipitaz­ioni in serata. Domani tornerà il bel tempo, specie lungo i pendii ripidi al sole, e questo favorirà possibili distacchi spontanei di neve umida. Sui pendii a fondo erboso, invece, potranno verificars­i distacchi da slittament­o. Inoltre, le valanghe potrebbero interessar­e vie di comunicazi­one in quota e aree sciistiche attrezzate. Il pericolo rimarrà marcato (grado 3) su tutto il territorio.

 ??  ??
 ??  ?? Muro di neve Una veduta di Zoldo che testimonia l’abboandann­te nevicata che si è verificata la notte scorsa e ha provocato molti disagi in alcune zone del Bellunese ( Foto Zanfron)
Muro di neve Una veduta di Zoldo che testimonia l’abboandann­te nevicata che si è verificata la notte scorsa e ha provocato molti disagi in alcune zone del Bellunese ( Foto Zanfron)
 ??  ?? In azione
Un gatto delle nevi prepara le piste da sci sull’Altopiano di Asiago
In azione Un gatto delle nevi prepara le piste da sci sull’Altopiano di Asiago

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy