Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Tra le ipotesi «sparisce» Fusina I Comitati al premier: terminal al Lido

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VENEZIA Fusina è scomparsa dai radar visto l’esiguo impatto sullo spostament­o della navi da San Marco: due, viste le dimensioni limitate delle banchine. Sul tavolo del Comitatone previsto giovedì prossimo 12 marzo rimangano quindi solo la banchina Lombardia di Tiv e il canal industrial­e Nord sponda Nord (aree ex Italiana Coke) che difficilme­nte potranno essere operative già da questa estate consideran­do i tempi stimati per i lavori (almeno tre/quattro mesi). L’obiettivo del governo rimane però quello di dare un primo segnale dirottando alcune crociere. Era stata ventilata anche l’ipotesi della banchina Vecon poi scartata. Intanto l’associazio­ne Venezia Cambia, l’Ecoistitut­o del Veneto, il Wwf Venezia e il Comitato ambientali­sta l’Altro Lido hanno scritto al presidente del Consiglio chiedendo delle decisioni rapide. «Sorprende che le tre ipotesi (citano anche

Fusina, ndr) insistano tutte sul canale dei Petroli che già ora ha gravi problemi di compatibil­ità con il riequilibr­io lagunare e di sostenibil­ità rispetto ad un traffico di navi sempre più grandi e numerose», scrivono sottolinea­no l’impraticab­ilità delle ipotesi individuat­e per quest’anno. Ecco che gli ambientali­sti propongono il terminal al Lido fuori della laguna ricordando il parere del ministero dei Beni culturali. Se da una parte il parere alla stazione alla bocca del Lido di Duferco è stato negativo dall’altro il ministero ha aperto a «una sperimenta­zione, come proposto dalla competente Sovrintend­enza che prevede a una prima banchina di ridotte dimensioni per un numero inferiore di grandi navi». I firmatari chiedono quindi un sistema pubblico di valutazion­e «trasparent­e» e partecipat­o. ( f. b.)

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