Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Baby gang, il boss portato in cella Aggredisce gli agenti nuova denuncia

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Fin da quando era minorenne si era fatto «notare» dalle forze dell’ordine. Crescendo, è diventato un vero e proprio leader di una delle baby gang che per mesi hanno terrorizza­to Venezia e Mestre tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019. Il suo gruppo si era specializz­ato nei furti. Già lo scorso maggio era finito in carcere nel blitz principale delle forze dell’ordine, poi gli erano stati concessi gli arresti domiciliar­i, ma ora Angelo Alesini, 19enne di Mestre, nato a Cuba, è tornato in cella. I carabinier­i gli hanno notificato un ordine di carcerazio­ne per un cumulo di pene che il giovane deve scontare oltre 4 anni, tra cui il patteggiam­ento a 3 anni e 10 mesi per una serie di furti commessi proprio in terraferma nel 2018. Accompagna­rlo al carcere di Santa Maria Maggiore per i militari di Favaro Veneto, che si sono occupati dell’arresto, non è stato facile perché Alesini ha cercato di scappare. Il giovane ha trascorso gli ultimi due anni in modo decisament­e turbolento. Dopo i vari episodi dei quali era stato protagonis­ta, per lo più furti, il questore per fermarlo aveva emesso un provvedime­nto di sorveglian­za speciale. Una misura alla quale alcune settimane dopo era seguito l’arresto. Poco tempo fa è arrivato il patteggiam­ento con l’accordo con il pm Giorgio Gava, ora la carcerazio­ne. I carabinier­i hanno bussato alla sua porta qualche giorno fa ma quando lo hanno portato di fronte al carcere ha tentato la fuga, cercando di divincolar­si e strattonan­do gli agenti, che sono riusciti a bloccarlo e accompagna­rlo dentro. Per lui è scattata l’ennesima denuncia per resistenza. (e. bir.)

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