Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Venezia, è ko con rabbia
Una trasferta amara all’Arechi: la Salernitana passa su rigore per un fallo di mano molto dubbio di Fiordaliso. Poi Longo sbaglia dal dischetto e arriva il raddoppio campano
Gli episodi fanno la differenza. E stavolta il suolo nemico è invece molto poco amico per il Venezia, che perde 2-0 a Salerno, sbaglia un rigore, ne riceve uno contro inesistente dopo essere stato «perdonato» per un altro episodio dubbio.
La somma totale fa un ko dolorosissimo in un momento in cui ogni punto pesa come un macigno a casa Dionisi. Sul taccuino tante occasioni, ma nessun gol in un quadro che definisce in modo piuttosto chiaro la sesta vittoria consecutiva casalinga all’Arechi dell’ex ct della Nazionale. Alessio Dionisi riflette, dopo un ko che fa male e che complica la corsa salvezza. Nelle ultime due partite è arrivato solo un punto, il che vanifica e annacqua l’impresa di Pisa che poteva cambiare la stagione. Invece la solita mancanza di continuità condanna il Venezia a un campionato di lacrime e sangue nonostante una qualità indiscutibile della manovra, evidenziata per tutti i novanta minuti, anche quando il risultato è una condanna. Inizio scoppiettante, con il duo Lollo-Monachello che va vicinissimo al gol in due occasioni, con due tiri che si perdono a lato. La Salernitana, che ottiene la sesta vittoria consecutiva in casa, protesta per una trattenuta, ma viene premiata quando il rigore proprio non ci starebbe. Kiyine viene atterrato da Fiordaliso dopo aver perso palla, l’arbitro indica il dischetto a sorpresa vedendo un fallo di mano (che non c’è) fra lo stupore generale. Il penalty lo batte lo (LaPresse)
stesso Kiyine, che spiazza Pomini. Il Venezia reagisce rabbiosamente, Vacca si fa ammonire e nella ripresa parte l’assalto.
Monachello ha la palla buona, ma fallisce malamente l’ 1- 1, poi entra Capello e si guadagna un rigore che l’arbitro concede nel dubbio quasi «per compensazione» (fallo di Dziczek). Sul dischetto non va Aramu ma Longo, che trova sulla sua strada un superlativo Micai. «Studio spesso gli avversari — dirà il portiere campano in tv nel dopopartita — ho visto Longo che ha guardato dove tira di solito. Mi sono detto che probabilmente lo avrebbe cambiato e così è stato. Mi sono tuffato, poi è pura casualità... Ho dedicato il rigore ai tifosi come successe ai play-out». Già, quei playout che il Venezia perse lo scorso giugno proprio con i campani vedendosi poi ripescato in B per il «crac» del Palermo. La dura legge del calcio si materializza poco dopo. Gol sbagliato, gol subito: Cerci scende sulla destra con Maleh sorpreso da una punizione battuta in modo sin troppo facile e senza disturbo pennella per Karo, colpo di testa che infila Pomini. Siamo al 69’ e la partita prende una piega ben definita, acuita ulteriormente dal rosso a Riccardi, espulso per doppia ammonizione in modo severo nel finale. Ieri, intanto, dopo Cittadella-Pordenone, anche Venezia-Crotone in programma sabato 7 marzo allo stadio Penzo si giocherà, come previsto, a porte chiuse.
La decisione è stata ufficializzata ieri dalla Lega serie B, costringendo il Venezia a giocare la seconda partita consecutiva senza pubblico della sua stagione, dopo quella pareggiata col Cosenza.
Strada tutta in salita, dunque, ancora una volta in una stagione che, per la squadra di Dionisi, sarà di sofferenza pura fino alla fine per evitare i playout fra mille ostacoli e altrettante insidie.