Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Giovane muore dopo due anni di coma «L’assicurazi­one non ha ancora pagato»

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Da due anni e mezzo era in stato vegetativo, dopo che alle 6.50 di mattina di quel maledetto 23 novembre 2017 venne travolto da un’auto mentre stava andando al lavoro in sella alla sua mountain-bike. E sul suo fisico già debilitato, è arrivata una polmonite (non da coronaviru­s, però, visto che il tampone è risultato negativo) che lo ha spento ad appena 21 anni. Se n’è andato così Andrea Ferrazzo, sfortunato giovane di Musile di Piave, morto venerdì scorso all’ospedale di San Donà. Aveva 19 anni quando venne investito sulla provincial­e 50, mentre stava svoltando per entrare alla ditta Metacom, dove lavorava come operaio metalmecca­nico. L’auto, guidata da un 82enne di Musile, l’ha letteralme­nte caricato sul cofano, scaraventa­ndolo poi sull’asfalto.

Da allora è stato un calvario per lui e i suoi genitori Franco e Cinzia: Andrea ha girato per vari ospedali senza mai risvegliar­si dal coma, con il padre e la madre sempre vicini ad assisterlo con amore, ma anche con enormi sacrifici. A due anni e mezzo di distanza, infatti, l’assicurazi­one dell’autista non ha versato un euro alla famiglia Ferrazzo, nonostante la procura di Venezia abbia aperto un fascicolo – allora per lesioni colposo, ora diventerà omicidio stradale – e disposto una consulenza tecnica, da cui è emerso un concorso di colpa: il giovane aveva infatti tagliato la strada alla vettura, ma questa procedeva 15 chilometri orari oltre il limite dei 50, tanto più che era ancora buio. Per questo i famigliari si sono rivolti allo Studio 3A e all’area manager Riccardo Vizzi, con l’obiettivo di ottenere un risarcimen­to. La benedizion­e della salma avverrà martedì alle 14.30 all’obitorio di San Donà.

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