Il commerciante di soli 53 anni e il finanziere in pensione del Pd che ora si dedicava all’orto Il ricordo dei vecchi amici per l’ex ufficiale: eri un eterno ragazzo

VENEZIA Gli amici del 62esimo Corso allievi ufficiali dell’Accademia navale di Livorno lo hanno voluto ricordare come «l’eterno ragazzo dal meraviglioso sorriso». La furia del coronavirus non si placa e i numeri dei bollettini irrompono nella quotidianità di tante famiglie, strappando loro gli affetti più cari. Ieri all’ospedale di Mestre è morto Alfredo Lella, 72 anni. Quando la notizia della sua morte si è diffusa nel loro gruppo Facebook, in molti hanno voluto lasciare un messaggio per lui. «Sarai sempre nei nostri cuori», «Vivrai sempre nei miei ricordi», scrivono. Lella viveva a Martellago, nella frazione di Maerne. Lascia la moglie, due figli e un nipote. Aveva il diploma da perito industriale e aveva lavorato per anni alla Sami di Noale, azienda specializzata

Zelarino Ben due i decessi avvenuti negli ultimi giorni nel quartiere

in valvole ad alta qualità. Da qualche anno era in pensione. Risultato positivo al coronavirus, dopo l’aggravarsi delle sue condizioni, dovute anche a patologie pregresse, era stato ricoverato all’Ospedale dell’Angelo. I suoi familiari, che erano stati posti in isolamento domiciliare, hanno già superato la quarantena.

Sempre a Mestre, due giorni fa, è morto Vincenzo Di Tecco, 79enne di Zelarino, anche lui pensionato. Ex finanziere, Di Tecco era vedovo da 15 anni. Il figlio Lorenzo ha intrapreso, a sua volta, la carriera militare. E’ stato più volte impegnato in missioni all’estero e vive ai confini con il Friuli. Vincenzo, aveva preso in affitto un terreno con alcuni amici e lo avevano trasformato in un orto condiviso, dove amava trascorrere il tempo, parlando con un amico o dedicandosi al raccolto. «Avevamo messo su un gruppo di “ortolani” e ci incontravamo spesso. Ogni tanto andavo anche a trovarlo a casa sua o veniva lui da me - racconta l’amico Savino Balzano, ex presidente della Municipalità

Le vittime Non si ferma la strage di persone morte a causa del coronavirus Da sinistra Vincenzo Di Tecco, Maria Franzoi di Zelarino e Alfredo Lella di Martellago