Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Il maestro Tetsugen: «Meditazione e letture, pensiamo al presente»
Oggi
anche lo Zen si pratica on line. Chiusi i monasteri, così come i tanti luoghi pubblici, in ottemperanza alle disposizioni vigenti, grazie alla tecnologia però si apre una nuova e inedita prospettiva di interazione. Ce lo racconta il maestro Carlo Tetsugen Serra, monaco buddhista italiano, missionario della scuola zen Soto e fondatore dei monasteri Enso-ji Il Cerchio a Milano, del Sanbo-ji Tempio dei Tre Gioielli a Berceto e dell’unico tempio buddhista del Veneto, il tempio OraZen a Padova: «Visto che le persone non vengono a noi, grazie alla rete siamo noi che andiamo da loro. Da tempo usiamo i nostri canali social per promuovere le varie iniziative culturali che organizziamo. Oggi però ne usufruiamo in maniera diversa, innanzitutto per raccontare ai nostri tanti followers la vita di un monastero Zen. Usiamo molto la diretta facebook, insegniamo a fare il pane, spieghiamo come si fanno i nostri biscotti, come si fa a seminare un orto. Soprattutto diamo i nostri consigli di lettura, attingendo dalle 101 storie Zen edito da Adelphi o leggendo una delle tante meravigliose poesie del monaco zen Daigu Ryokan. Le dirette durante le quali si leggono le storie zen e poi si commentano o si spiegano sono molte seguite». Oggi non solo i monaci sono costretti a praticare un ritiro, che per alcuni di noi è difficile da seguire: «Siamo tutti in ritiro Zen – continua il maestro Tetsugen –dobbiamo imparare a stare soli e a usare correttamente i social, altrimenti si rischia la classica maratona su internet. Anche se a dire il vero noto un gran cambiamento al riguardo. Una volta, quando si navigava in rete, si era da soli: in generale guardavamo cosa facessero gli altri. C’era poco scambio, mentre oggi invece c’è grande interazione. Per me questo è l’inizio di un cambiamento dell’uso dello strumento: una vera inclusione, di tutto e di tutti». Il Maestro Tetsugen suggerisce anche preziosi consigli per il benessere della mente: «Fare meditazione, mettersi seduti in poltrona o stendersi a letto, respirare profondamente, svuotare la mente, lasciare da parte lo stress del “quando finirà?” che porta solo sofferenza. Stare sul presente. In questo modo la mente starà nel “qui e ora” e, quando l’emergenza sarà finita, ne avrà certamente guadagnato».