Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Prefetto, appello ai veneziani «Troppi in giro, state più a casa»
Deroghe, 1400 richieste delle aziende: dalle opere strategiche ai tecnici della piscina
VENEZIA Tenete duro, dice il prefetto. «Grazie ai cittadini veneziani e veneti che si stanno comportando con grande senso civico e di responsabilità — specifica Vittorio Zappalorto — Ci sono però ancora alcuni comportamenti che vanno corretti, come assembramenti davanti agli uffici postali e ai negozi alimentari, che non vanno bene e spostano avanti nel tempo il momento in cui usciremo da questa situazione».
Ha approfittato dell’ormai appuntamento quotidiano del sindaco Luigi Brugnaro in tv ( Televenezia) e su Facebook, per lanciare un appello a rimanere a casa. Lo aveva fatto all’esplosione dell’emergenza («Stiamo vivendo un momento di emergenza e proprio per questo è fondamentale fare qualche sacrificio e compiere le azioni consigliate»), ancor di più all’avvio delle le restrizioni più ferree («Lo so, le limitazioni posso dare fastidio, ma sono necessarie, bisogna a rimanere a casa»), lo ha ribadito ieri. Del resto sono giorni che il prefetto esprime ai propri collaboratori la preoccupazione per gli assembramenti che ancor oggi si creano nonostante gli inviti da può parti ad evitarli per ridurre la diffusione del virus. Per questo una richiesta di deroga ai blocchi, per la prefettura diventa una montagna da scalare. Da una parte c’è la tutela della salute dall’altra la salvaguardia delle attività produttive. Lo sa bene Zappalorto che, come tutti i prefetti, si trova ad affrontare una mole di lavoro supplementare
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Zappalorto Assembramenti in posta o ai supermercati. Restiamo uniti, così ne usciremo prima
nonostante la riduzione del personale. «Non possiamo spegnere i motori dell’Italia, devono rimanere al minimo, pronti per la ripartenza — dice — Alcune filiere produttive hanno sospeso le attività, altre devono inevitabilmente continuare». E qui cominciano le difficoltà nel dare le risposte, visto che anche i provvedimenti del governo o le Faq dei ministeri non sono sempre utili per una comunicazione tempestiva.
Negli ultimi dieci giorni sono state infatti 1400 le richieste di deroga da parte delle aziende (per 700 ad esempio sono in corso le verifiche della Guardia di Finanza, 400 sono in fase di istruttoria, sei sono strategiche, 120 hanno ricevuto subito l’autorizzazione...), tante troppe, ma è chiaro che districarsi nella miriade di codici, regolamenti «e buon senso», sottolinea il prefetto, sta diventando sempre più difficile. Capita così che i Musei civici di Venezia abbiano chiesto una deroga per mettere in funzione un generatore e intervenire sul sistema di allarme. Poi ci sono gli operatori che devo fare le manutenzioni, dal campo da golf alle piscine, perché se è vero che le attività sono sospese è anche vero che le strutture devono essere mantenute per non rischiare di
Genitori Alcune coppie chiedono il via libera a portare in auto i figli a casa dei nonni
compromettere la ripresa. Tra le centinaia di richieste che arrivano ogni giorno a Ca’ Corner non mancano nemmeno quelle delle famiglie, dei genitori ad esempio (entrambi lavoratori) che hanno bisogno dell’aiuto dei nonni e che quindi necessitano di spostarsi alla mattina e alla sera per le esigenze dei figli.
Il punto di partenza del prefetto è che non si può lasciare nulla al caso, «che non si può sacrificare nessun capitale». Non è un caso allora che è stata autorizzata la presenza di pochi dipendenti negli alberghi (guardiania e manutenzione), così come nei magazzini di alcune attività. La finalità dei provvedimenti del governo — dice in sostanza Vittorio Zappalorto — non è mettere in crisi l’economia cittadina, ma limitare la diffusione del coronavirus. Ecco che fondamentale diventa la collaborazione dei cittadini nelle loro attività e nei loro spostamenti. «Faccio un appello a tutti a tenere duro e ad essere uniti. Noi come istituzioni lo siamo — sottolinea Zappalorto — Riduciamo gli spostamenti, riscopriamo gli affetti di casa, parliamo con i nostri figli, durante l’anno lo facciamo poco. Questa situazione non durerà pochissimo, certamente meno se rispetteremo le regole. Manteniamo la tranquillità certi di confermare quello che abbiamo già dimostrato altre volte: gli italiani nei momenti di difficoltà non falliscono mai, siamo un esempio per tutti».