Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

De Raffaele: «Se si riparte la Reyer sarà pronta»

- Serena Spinazzi Lucchesi

«Mi manca l’adrenalina che ti dà il campo. Mi manca il contatto con i giocatori, loro sono un po’ la mia seconda famiglia». Walter De Raffaele, in diretta via Instagram, dialoga con i tifosi dell’Umana Reyer e racconta il suo periodo di stop forzato, dovuto all’emergenza Coronaviru­s. «Sto molto con i miei figli, cercando di vivere nel modo più normale possibile. E’ una situazione di portata storica, che spaventa: dobbiamo affidarci a chi ci governa, rispettand­o le regole. Possiamo tornare ad apprezzare le piccole cose che davamo per scontate, anche se mi rendo conto che oltre all’aspetto sanitario, ci sono enormi problemi sotto l’aspetto economico». Difficile parlare di basket giocato ora, ma la speranza di tornare alla normalità passa anche attraverso questo. «Lo sport è qualcosa che unisce. Noi sportivi abbiamo un ruolo, regalare emozioni. So bene che non è essenziale come quello di chi lavora per il bene del Paese come medici, trasportat­ori o chi opera nei supermerca­ti. Però lo sport aiuta a far staccare le persone dai problemi quotidiani e se ci sarà anche una minima possibilit­à spero che potremo tornare in campo». E’ la speranza di tanti tifosi e giocatori, che guardano in questo momento a Legabasket e Fip per capire che fine farà il campionato in corso. Il presidente Umberto Gandini ha fissato al 16 maggio l’ultima data utile per riprendere gli allenament­i: più avanti non sarebbe possibile. E nelle ultime ore sono emerse voci di una possibile chiusura anticipata del campionato, senza scudetto. Il tutto mentre la Lega basket femminile ha già chiesto alla Fip di sospendere in via definitiva i campionati di A1 e A2 con annullamen­to della stagione in corso. «Parlare di questo oggi — commenta il tecnico — è come parlare di aria fritta. Il problema è sapere se ci saranno le condizioni per tornare in campo. Se sarà possibile, sarà un segnale di rinascita. Non so che formula verrà adottata. Noi ci saremo. Per vincere il terzo scudetto? — chiede leggendo la domanda arrivata in diretta da un tifoso — intanto speriamo di ripartire». In diretta arrivano i saluti di Andrew Goudelock, che è qui come l resto della squadra. «Il fatto che tutti siano rimasti — commenta De Raffaele — dà la misura della serietà dei giocatori. E della fiducia che nutrono nello staff e nella società. In questi anni ci siamo guadagnati credibilit­à sul piano profession­ale e umano». Goudelock è qui da solo, così come Stone e Daye: «Con loro ci sentiamo costanteme­nte, è difficile stare lontani dalle famiglie». Sullo sfondo dell’inquadratu­ra, nel soggiorno di De Raffaele si vedono le gigantogra­fie dei trionfi della Reyer. «E’ stata un’escalation di risultati, che ha coinciso anche con la mia crescita profession­ale». L’ultimo trionfo, la Coppa Italia del 16 febbraio. La stagione potrebbe chiudersi con questo successo, ma la Reyer ha ancora fame di vittorie.

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In campo Walter De Raffaele durante un time-out

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