Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Inps in tilt, l’ira dei piccoli del Nordest
L’assalto al portale dell’istituto di previdenza scatena gli artigiani e i piccoli. Cna: «L’avevamo detto sarebbe successo, servono invii massivi»
Il popolo delle partite Iva, per attingere a uno degli stereotipi del Nordest, non ha avuto un buon risveglio. Anzi, a dirla tutta, ha avuto proprio una nottataccia cercando di presentare al portale Inps la richiesta del bonus una tantum di 600 euro per autonomi, partite Iva e professionisti previsto nel decreto «Cura Italia». Col risultato che il sito è andato in crash. Pesantemente in crash perché non solo non è stato possibile presentare la domanda ma, ad un certo punto, ci si è trovati reindirizzati a pagine di altri utenti. Un’ecatombe informatica sul fronte del trattamento dei dati personali. Il presidente dell’Istituto Pasquale Tridico si è affannato a spiegare «Lavoriamo 24 ore al giorno per venire incontro ai lavoratori». A dargli manforte, ieri mattina, anche il premier Giuseppe Conte che ha parlato di «hacker».
Vista dal Veneto, la tecnica dell’Inps suscita molta rabbia ma, decisamente, nessuna sorpresa. Solo di due giorni fa l'allerta di Cna Veneto: «Se non ci consentiranno di mediare con inserimenti massivi, il sistema informatico dell’Istituto non reggerà». Una previsione che si è puntualmente avverata andando persino peggio di ciò che si attendeva. Così a Roma si corre ai ripari. Il sito riapre, spiega Conte, «con una modalità diversa: dalle 8 alle 16 per patroto nati e consulenti, dalle 16 agli altri cittadini». Ciò che proponevano da giorni gli artigiani veneti ben consapevoli della platea sterminata interessata dal bonus (è rivolto a chi dichiara fino a 35 mila euro di reddito esentasse o a chi dichiara un reddito tra 35 mila e 50 mila euro che dimostri di aver subito cali di attività di almeno il 33% nei primi 3 mesi del 2020). Il popolo delle partite Iva, appunto, di cui è impregnato il Nordest.
«Un totale di 152.775 artigiani stimati nel Veneto (esclusi quelli che dovrebbero percepire una pensione) tra titolari (82.648), soci (37.396), amministratori (29.360) e altre cariche (3.371). - fa i conti Agostino Bonomo, presidente di Confartigianato Veneto - A tanto ammonta il numero, secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confartigianato, dei lavoratori autonomi (con o senza personale) che possono accedere alla misura di sostegno al reddito di 600 euro netti come stabilito dal Decreto Legge del 18 marzo». Pochi numeri messi in fila che danno la dimensione dell’assalto alla diligenza verificatosi nella notte fra martedì e mercoledì. Ieri il direttore regionale dell’Inps, Antonio Pone spiegava: «Il governo ha ribadito che le domande saranno finanziate tutte quindi inutile accalcarsi subito».
«Spiace doverlo dire, - commenta il segretario di Cna Veneto, Matteo Ribon - ma il fatto che il sito dell’Inps potesse collassare sotto il peso di centinaia di migliaia di domande era prevedibile. Siamo in apprensione per le migliaia di partite Iva del Veneto che in questa situazione potrebbero non essere in grado di presentare le domande. Per questo a più riprese nei giorni scorsi tutti i livelli della Cna hanno contatto l’Inps per sottolineare il rischio di ingorghi che l’accesso al sito da parte di centinaia di migliaia di utenti avrebbe prodotto. Una situazione che si sarebbe potuta evitare autorizzando gli intermediari, l’invio massivo e la cooperazione applicativa». Tradotto, l’Inps avrebbe potu
"Bonomo Sono 152. 775 gli artigiani che secondo le nostre stime hanno diritto al bonus "Ribon Utilizzando i nostri programmi ad hoc, la domanda sarebbe arrivata compilata e corretta
evitare gli intoppi di questa mattina autorizzando gli intermediari a spedire, semplicemente pigiando sul tasto «invio», migliaia di domande. La Cna del Veneto ne ha già raccolte oltre 10 mila.
«Non solo: grazie alla cooperazione applicativa, - specifica Ribon - ovvero all’utilizzo dei programmi ad hoc di cui i patronati dispongono, la domanda sarebbe arrivata già correttamente compilata.In un comunicato emesso martedì, l’Inps chiariva che non sarebbe stato un click day ma se la coperta è corta è chiaro che chi prima arriva meglio alloggia. Non è una lotteria: qui si parla di un sussidio che potrebbe determinare la sopravvivenza economica di chi lo riceve».
Oggi, quindi, si continua con l’invio delle domande che riguardano i lavoratori dipendenti del settore privato, i lavoratori iscritti alla Gestione separata e i lavoratori autonomi. Le richieste potranno riguardare anche periodi antecedenti la data della domanda, purché non siano anteriori al 5 marzo 2020.