Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Ospedale di Padova l’accordo è firmato
Flor: «In autunno il bando per la progettazione, nel 2023 il cantiere». Rizzuto: «Struttura del futuro, con due sedi integrate e senza doppioni»
PADOVA Dopo dieci anni di iter, è stato firmato ieri da Regione, Comune, Provincia, Ateneo e Azienda ospedaliera di Padova l’accordo di programma per la realizzazione del nuovo ospedale della città del Santo. Sarà a due sedi: un hub ad alta specializzazione a Padova Est e un presidio di base, con Pronto Soccorso, Pediatria, Iov e ospedale di comunità nell’attuale sede. Costo: tra 600 e 700 milioni di euro.
PADOVA A dieci anni dalla partenza, riprende vigore l’iter per la realizzazione del nuovo ospedale di Padova su due sedi. Ieri mattina, nella sede della Protezione Civile regionale di Marghera, il governatore Luca Zaia ha firmato l’atteso accordo di programma con il sindaco di Padova, Sergio Giordani, il presidente della Provincia Fabio Bui, il rettore dell’Ateneo cittadino Rosario Rizzuto e Luciano Flor, direttore generale dell’Azienda ospedaliera, che è la stazione appaltante del progetto. In sintesi, il documento in 14 articoli elenca chi fa cosa e mette nero su bianco la ratio dell’operazione: «Le parti ritengono necessario e urgente procedere alla realizzazione del Nuovo Polo della Saluteospedale policlinico di Padova, articolato in due presìdi. Uno di nuova costruzione nell’area Padova Est; l’altro da creare mediante il riordino, la razionalizzazione e il recupero delle strutture esistenti in via Giustiniani». Il provvedimento ha inoltre valore di variante urbanistica da zona commerciale a zona per servizi relativamente ai 50 ettari da edificare a Padova Est, mentre per via Giustiniani cambia l’attuale classificazione al fine di consentire il mantenimento e il potenziamento dell’attuale ospedale e la nascita del Parco delle Mura. E preventiva bonifica del terreno, entrambe finanziate dalla Regione con 50 milioni.
Secondo le ultime schede
"Luca Zaia Se il governo ci concedesse procedure straordinari e come per il ponte Morandi, faremmo prima
ospedaliere approvate dal Consiglio regionale, il policlinico universitario di Padova Est, che sorgerà sui terreni ceduti gratuitamente dal Comune a Palazzo Balbi, sarà l’hub di alta specialità e ricerca, con 963 posti letto e un Pronto soccorso di secondo livello per i pazienti stabilizzati. E Zaia ci vuole mettere pure il campus, per ospitare ricercatori di tutto il mondo. Il Polo Giustiniani diverrà invece l’ospedale di base dei cittadini, col Pronto Soccorso
generalista, 719 letti, più 50 di ospedale di comunità e altri 140 dell’Istituto oncologico veneto, che qui si trasferirà, come il Sant’Antonio. Totale: 909 posti letto. «Le parti — recita l’accordo — si impegnano a individuare sistemi di trasporto pubblico da avviare o da potenziare per dotare l’area di Padova Est di un sistema adeguato di collegamento con la città, così da ridurre al minimo il traffico privato». L’Ateneo ha proposto un People Mover di collegamento tra i due poli.
I costi dell’operazione, secondo l’ultima elaborazione presentata da Flor, si possono ipotizzare in 380 milioni per Padova Est e in altri 300 per il polo di via Giustiniani. La Regione ne ha già messi a bilancio 150 e l’Inail ha inserito l’opera nel proprio « Piano triennale di investimenti», con relativo stanziamento di 450 milioni di euro. Ma il governatore Luca Zaia non ha ancora chiuso i giochi: « Ci si aspetta che i prossimi investimenti di edilizia sanitaria siano sostenuti anche dal Mes (il Meccanismo europeo di stabilità, detto Fondo salva-Stati, ndr). Intanto noi abbiamo mandato un prospetto a Inail, Bei e Cassa depositi e prestiti: una commissione di advisor esterni valuterà la soluzione migliore e più sostenibile. Potremo esaminare anche eventuali project financing, se ciò servirà a velocizzare le pratiche, non è uno strumento che
va demonizzato. E comunque abbiamo chiesto fin dall’inizio la collaborazione dell’Autorità anticorruzione, è nel nostro interesse evitare guai». Quanto ai tempi, illustra Flor: «Nel dicembre 2017 abbiamo predisposto un cronoprogramma fino al dicembre 2027. Saranno necessari 70 mesi per arrivare al cantiere, che durerà 50 mesi. Ora stiamo lavorando per pubblicare il bando di progettazione in autunno, poi ci vorranno sei mesi per avere il progetto, quindi dovremo prenderci del tempo per valutarlo. Saremo nei tempi se il cantiere partirà nel 2023 e se nel dicembre 2027 avremo l’ospedale. Al momento le procedure sono state espletate in 30 giorni, invece dei 90 previsti: l’accordo di programma doveva essere firmato a giugno. Sempre in autunno partirà la gara d’appalto per la nuova Pediatria, che sorgerà in via Giustiniani e per la quale Regione ha stanziato 61 milioni di euro».
« Potremmo accorciare i tempi se il governo ci desse una mano con procedure speciali straordinarie — insiste il governatore —. Se è vero che a Genova si rifarà il ponte Morandi in un battibaleno, Roma consenta anche a noi di andare avanti rapidamente, senza perdersi nelle scartoffie». La parola d’ordine, dopo quella che Zaia e Giordani hanno definito «una giornata storica», è infatti: correre. « C h i ame r ò tutti i giorni Flor, per sap e r e a c h e punto siamo — scherza il sindaco — farò stalking. Ho raggiunto un accordo con Zaia in sei mesi, questo vuol dire fare buona politica, al di là dei colori, ma ora ci aspetta una nuova fase. Dopo la pandemia tutto ripartirà dalla sanità pubblica » . « Possiamo già guardare alla sanità del futuro, con una struttura che ci permetterà di essere sempre più efficienti nell’affrontare i nuovi bisogni di salute e le nuove emergenze — concorda Rizzuto —. L’ospedale di Padova è progettato in maniera moderna, con due poli integrati e nessun doppione, grazie a un grande lavoro di preparazione che ci ha visti arrivare puntuali all’appuntamento. Ma ora dobbiamo correre». «Abbiamo dimostrato che i traguardi apparentemente irrealizzabili si possono tagliare se si lavora insieme», chiude Bui.