Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Spiagge tutte da riorganizzare: in capanna un nucleo per volta E ferry boat solo per residenti
Brugnaro incontra i gestori e punta alla riapertura subito il 4 maggio
VENEZIA Ferry per il Lido a numero chiuso per le auto e in capanna due persone alla volta. Al netto della spinosissima questione delle spiagge libere da sorvegliare, il Lido si prepara alla riapertura della stagione nella fase 2 dell’emergenza Covid. Già dal giorno dopo la fine dell’isolamento, annuncia il sindaco Luigi Brugnaro: «Con Venezia spiagge ci stiamo preparando per l’apertura il 4 maggio». Ieri il sindaco ha incontrato in videoconferenza le categorie del Lido, gestori, concessionari, albergatori, titolari di chioschi per concordare le regole dell’estate al mamento re 2020, tra uso degli spazi sulla sabbia e rispetto delle distanze di sicurezza. Ogni stabilimento dovrà presentare un progetto al Comune di riorganizzazione di capanne, ombrelloni, lettini, chioschi in modo da evitare assembramenti. «Tanti vorranno andare in spiaggia, molti non all’estero e si può supporre che il Lido avrà una frequentazione maggiore. Per questo vorremmo che fosse preparato ad accogliere chi vuole trascorrere una giornata al mare » , ha spiegato il sindaco. E siccome il primo punto è riuscire ad arrivarci, al Lido, l’amministrazione sta vagliando l’idea di contingentare l’imbarco con l’auto sui ferry, consentendolo solo a residenti, lavoratori nell’isola e turisti con la prenotazione alberghiera (il nodo affittuari delle case estive non è stato ancora affrontato), in modo da trasportare più passeggeri a piedi o muniti di bicicletta. Aumentare le corse dei ferry sarà infatti complicato, mentre il sindaco pensa sarà fattibile un potenziamento di motoscafi e vaporetti dal centro storico nel fine settimana. Una volta raggiunta la spiaggia, bisognerà fare i conti con le regole del distanziagici sociale in quei grandi poli di aggregazione, amicizie e amori che sono le capanne. Sarà ancora possibile affittarle in gruppo per abbattere i costi «e per questo abbiamo prorogato il termine al 30 aprile» ma «nella giornata deve essere usata da poche persone alla volta», ha chiarito Brugnaro. Il regolamento è in via di riscrittura, in linea di massima, dovrebbe essere ammessa la presenza di un nucleo familiare alla volta; in caso di gruppi di amici, il numero di presenze è da stabilire. Nella diretta quotidiana il sindaco ha ribadito la speranza e la necessità che il 4 maggio riaprano tutte le attività. «Artigiani, parrucchieri, barbieri, estetiste, discoteche, società di eventi sono filiere importanti, con dipendenti, a cui nessuno pensa ma che hanno la necessità di ripartire». Chiedendo di estendere la cassa integrazione anche ai lavoratori stagionali, Brugnaro ha messo la firma in calce alla lettera delle imprese del settore eventi (dai congressi alle fiere, ai wedding planner, dalle compagnie di navigazione alla società del Carnevale) che chiede al governo il prolungamento della cassa integrazione per almeno sei mesi, sgravi fiscali per gli affitti nei mesi a venire, spostamento delle scadenze fiscali e rateizzazione. Finanziamenti a fondo perduto. E che il debito con la banca «sia restituito in venti, 30 anni – ribatte il sindaco – Così si salvano le imprese, che mandano avanti il paese. Altrimenti chi paga i diritti?».