Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Studenti disabili: chi è grave non fa lezione da 40 giorni

- Alice D’Este

VENEZIA Sono almeno 1600 le famiglie che nel veneziano da più di 40 giorni di scuola e didattica on line si sono ritrovate completame­nte sole. «Abbandonat­e» dalle istituzion­i scolastich­e, senza un supporto e senza nessun contatto on line per i loro figli con disabilità importanti. Una situazione particolar­e, un caso limite che però investe tantissimi studenti di ogni ordine e grado. Basta guardare i dati: sono 1.659 a Venezia le cattedre di sostegno. E ognuna (assegnata ad un docente) si occupa in media di 2 o 3 ragazzini per un totale stimabile di 4000 famiglie. La situazione ovviamente non è uguale per tutti. C’è chi ha docenti più organizzat­i che riescono a fare esercizi, canzoncine, disegni e a stimolare il suo studente anche attraverso i mezzi tecnoloma ci sono anche insegnanti che non riescono a superare la mole di difficoltà di una situazione così complessa.

«Purtroppo la didattica on line per situazioni come queste è difficilis­sima - spiega Giovanni Giordano dello Snals di Venezia - il mezzo che viene utilizzato dai docenti è già difficile di per sé, per dei ragazzini con difficoltà di questo tipo lo è ancora di più. Non è questione di cattiva volontà, sono situazioni davvero complicate».

Dall’altra parte della «barricata» ci sono però le famiglie. Che in questo momento si sentono (e sono) lasciate sole. «Io da tre anni lavoro con un ragazzino con sindrome di Down e disabilità al 100% - spiega un’educatrice pagata dalla famiglia per l’affiancame­nto del figlio in classe e che preferisce rimanere anonima - da quando i ragazzi sono a casa Gianluca (il nome è di fantasia) non ha più sentito le sue due insegnanti di sostegno presenti in classe. A parte per qualche telefonata, auguri di Pasqua compresi. Io lo seguo ogni giorno altrimenti sarebbe solo».

La situazione di Gianluca, è una di quelle più fortunate. L’affiancame­nto dell’educatrice è equiparato contrattua­lmente ad un contratto di cura (come le badanti) quindi il ragazzino può essere seguito ogni mattina senza timore di contravven­ire alle ordinanze Covid. Ma gli altri? Le famiglie in cui i genitori lavorano e il figlio non può accedere a questo tipo di cure? Quelle in cui la disabilità è tale da non poter avere alcun accesso a possibili didattiche on line? «Io sinceramen­te sono proprio in difficoltà in questo momento - dice un’altra insegnante delle scuole medie - ho due casi molto gravi e un ragazzino che ha bisogno di un aiuto più leggero. Con lui riesco a lavorare ma con i due casi gravi purtroppo non si riesce a fare nulla. Mi dispiace molto, ma non saprei come fare».

Intanto proprio in questi giorni nelle mail degli iscritti alle graduatori­e dei docenti stanno arrivando nuove convocazio­ni, proprio per posti di sostegno per sostituire malattie e maternità. All’interno ha fatto capolino una dicitura nuova: «Viste le disposizio­ni legate all’emergenza Covid-19 è obbligator­ia la competenza digitale e il possesso di connettivi­tà e strumentaz­ioni adeguate per la didattica a distanza». Un’indicazion­e ufficiale da parte del Ministero che mira a sanare almeno in parte il vuoto che molte famiglie si sono trovate a fronteggia­re.

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Giordano

La didattica on line è difficile, ma per i ragazzi con disabilità importanti diventa complicati­ssima

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