Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Niederauer: «Serie B, serve lo stop Ripartenza? Un ostacolo per tanti»
IL PRESIDENTE DEL VENEZIA Il numero uno del club: se non si giocasse più niente promozioni e retrocessioni
Scetticismo sulla ripresa del campionato, voglia di tornare alla vita normale, idee che bollono in pentola per il prossimo futuro. Il presidente del Venezia, Duncan Niederauer, ha svolto ieri, di primissimo mattino in orario statunitense, il primo video incontro con i giornalisti da quando ha sostituito Joe Tacopina ai vertici del club.
In attesa di novità più precise dal governo italiano sulla ripresa degli allenamenti, il numero uno arancioneroverde ha inviato una missiva prima del meeting, chiarendo poi in videoconferenza come l’ostacolo maggiore per la ripartenza sia l’esborso economico che richiederebbe, ad esempio, giocare nel sud Italia le restanti dieci partite da calendario. «E’ una delle proposte che ho sentito — spiega Niederauer — e, se da un lato segue una certa logica, dall’altro richiederebbe un esborso economico molto importante per tutte le società. Oltretutto saremmo senza i nostri tifosi e questo non lo ritengo giusto. Allo stesso modo, cosa accadrebbe se ci fossero altri casi di coronavirus? La responproprio sabilità non può essere scaricata solo sui club. Che cosa dovremo fare per riaprire centri sportivi e stadi e garantire la tutela dei giocatori e del personale dei club? Ma soprattutto, vogliamo davvero provare ad avere cento squadre che riprendono ad allenarsi, per poi giocare di nuovo nell’arco poche settimane? Per quale scopo?».
Per tutti questi motivi, il presidente del Venezia si dice «pessimista che si possa riprendere a giocare in serie B. Ci sono cento squadre nelle prime tre leghe italiane, e la maggior parte dei club non ha idea di come pianificare il futuro a breve termine. Abbiamo pochissime informazioni su come verrà gestito il resto di questa stagione e nessuna informazione sulla prossima». Niederauer, nella sua analisi, individua nella serie A l’unica categoria all’altezza delle richieste. «I club di serie A potrebbero avere la capacità di gestire questa situazione — riflette — ma immagino che non sarebbe così per gli 80 club delle altre Leghe. Forse allora dovremmo concentrarci sul tentativo di permettere alla serie A di terminare il proprio campionato e, per questa stagione, pianificare di non giocare negli altri campionati. La Serie A dovrebbe cercare di terminare la stagione. Se invece non fosse possibile, non dovrebbero esserci retrocessioni. Di conseguenza, senza retrocessioni, non ci sarebbero nemmeno promozioni o retrocessioni in B».
Niederauer ipotizza diverse soluzioni in caso di stop definitivo a tutti i campionati, fra cui «il trasferimento dei punti alla prossima stagione», con «paracadute da assegnare ai club che stavano per salire di categoria e non ai retrocessi» e con risarcimenti economici ai club che stavano per staccare il pass promozione e che vedrebbero decadere questa possibilità. Fra i vari scenari proposti ce n’è uno che propone una « serie A a 20 club, la serie B a 24 club e la serie C a 56, più eventuali club provenienti dalla D». In definitiva tanti ingredienti interessanti versati nel pentolone, ma al momento la «pozione magica» che metta d’accordo tutti proprio non c’è.