Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
UN NUOVO CONTRATTO SOCIALE
Nel teatro dell’economia del Nordest gli imprenditori filantropi con le loro imprese empatiche sono i protagonisti che non riparano ma ripensano e rifanno in tutt’altro modo il sipario strappato dal coronavirus. Produzione e finanza impegnate nei ventilatori polmonari e nelle macchine per produrre le dosi del futuro vaccino. Il welfare aziendale che dà una nuova luce all’impresa.
Facendo vedere l’empatia che apre la mente su scenari non familiari, così inducendo a comprendere bisogni e motivazioni degli altri. Le misure per tutelare i redditi dei dipendenti offrono una visione tridimensionale dell’empatia. Essa è riconoscimento dell’esistenza di una persona, comprensione dei suoi sentimenti e azione: io ti noto, ti ascolto e agisco con te. Luxottica ha deciso di integrare al 100% la retribuzione netta mensile di tutti i dipendenti in cassa integrazione, sollecitando i manager a ridursi lo stipendio fino al 50%. Valorizzando il benessere della comunità aziendale, l’impresa empatica investe nel capitale sociale: in fiducia, disponibilità, creazione di relazioni positive e armoniose tra i membri della sua comunità. Inoltrandosi lungo un nuovo percorso, la filantropia imprenditoriale trae l’esperienza indispensabile per la manutenzione dell’ecosistema che ha per protagonisti i creatori di opportunità e i portatori di valori intangibili. Poiché non tutto è stato già scritto e quindi non sapendo come andrà a finire l’esperimento intrapreso, gli imprenditori delle imprese empatiche si sentono liberi di compiere delle scelte e prendere decisioni per afferrare come le cose potrebbero andare in modo diverso dal passato.
Il male del COVID-19 potrà volgere in bene se verrà combattuto anche da un numero crescente di menti empatiche. La visione degli imprenditori empatici apre la scena su un panorama vasto: vi s’intravedono tante imprese che prestano grande attenzione all’eclettismo, alle metafore che esaltano le forze organiche anziché quelle meccaniche, all’intuizione e all’immaginazione. Questi e altri valori che non hanno limiti sono innati all’essere umano. Egli è capace di diffondere idee la cui circolazione va considerata un bene pubblico. La conoscenza è in un flusso perpetuo. Se socializzata, essa apre i recinti delle idee utilizzabili in campi inediti.
Fin quando il sipario non è stato lacerato dal virus, è andata in scena una commedia con protagonista la cultura monocromatica che impedisce all’impresa di vedere oltre il muro delle proprie certezze. È contro questo Zeitgeist, lo spirito del tempo, che le menti empatiche oggi sono in prima linea con un rinnovato contratto sociale. Le loro azioni sono un progetto di cambiamento radicale del modo di concepire la comunità aziendale e le relazioni tra i suoi membri.