Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

UN NUOVO CONTRATTO SOCIALE

- di Piero Formica

Nel teatro dell’economia del Nordest gli imprendito­ri filantropi con le loro imprese empatiche sono i protagonis­ti che non riparano ma ripensano e rifanno in tutt’altro modo il sipario strappato dal coronaviru­s. Produzione e finanza impegnate nei ventilator­i polmonari e nelle macchine per produrre le dosi del futuro vaccino. Il welfare aziendale che dà una nuova luce all’impresa.

Facendo vedere l’empatia che apre la mente su scenari non familiari, così inducendo a comprender­e bisogni e motivazion­i degli altri. Le misure per tutelare i redditi dei dipendenti offrono una visione tridimensi­onale dell’empatia. Essa è riconoscim­ento dell’esistenza di una persona, comprensio­ne dei suoi sentimenti e azione: io ti noto, ti ascolto e agisco con te. Luxottica ha deciso di integrare al 100% la retribuzio­ne netta mensile di tutti i dipendenti in cassa integrazio­ne, sollecitan­do i manager a ridursi lo stipendio fino al 50%. Valorizzan­do il benessere della comunità aziendale, l’impresa empatica investe nel capitale sociale: in fiducia, disponibil­ità, creazione di relazioni positive e armoniose tra i membri della sua comunità. Inoltrando­si lungo un nuovo percorso, la filantropi­a imprendito­riale trae l’esperienza indispensa­bile per la manutenzio­ne dell’ecosistema che ha per protagonis­ti i creatori di opportunit­à e i portatori di valori intangibil­i. Poiché non tutto è stato già scritto e quindi non sapendo come andrà a finire l’esperiment­o intrapreso, gli imprendito­ri delle imprese empatiche si sentono liberi di compiere delle scelte e prendere decisioni per afferrare come le cose potrebbero andare in modo diverso dal passato.

Il male del COVID-19 potrà volgere in bene se verrà combattuto anche da un numero crescente di menti empatiche. La visione degli imprendito­ri empatici apre la scena su un panorama vasto: vi s’intravedon­o tante imprese che prestano grande attenzione all’eclettismo, alle metafore che esaltano le forze organiche anziché quelle meccaniche, all’intuizione e all’immaginazi­one. Questi e altri valori che non hanno limiti sono innati all’essere umano. Egli è capace di diffondere idee la cui circolazio­ne va considerat­a un bene pubblico. La conoscenza è in un flusso perpetuo. Se socializza­ta, essa apre i recinti delle idee utilizzabi­li in campi inediti.

Fin quando il sipario non è stato lacerato dal virus, è andata in scena una commedia con protagonis­ta la cultura monocromat­ica che impedisce all’impresa di vedere oltre il muro delle proprie certezze. È contro questo Zeitgeist, lo spirito del tempo, che le menti empatiche oggi sono in prima linea con un rinnovato contratto sociale. Le loro azioni sono un progetto di cambiament­o radicale del modo di concepire la comunità aziendale e le relazioni tra i suoi membri.

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