Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Ca’ Noghera aperto solo nei weekend e plexiglass
Il punto centrale è che non si sa ancora quando potrà riaprire. Ma quando potrà, probabilmente il Casinò di Venezia lo farà solo nella sede di terraferma a Ca’ Noghera e solo da venerdì a domenica. E dovrà adattarsi alle nuove disposizioni di protezione e distanziamento sociale dell’epoca Covid: barriere in plexiglass sia tra le slot machine, che comunque dovrebbero essere dimezzate per mantenere più distanza, che anche nelle postazioni di gioco, come già si sta facendo in alcune case da gioco che hanno riaperto in giro per il mondo. Ne hanno discusso ieri pomeriggio l’assessore alle Partecipate Michele Zuin, i vertici del Casinò e i sindacati. I quali, mentre guardano con attenzione alle misure che possano proteggerli quando si dovranno trovare di fronte di nuovo i giocatori, non hanno nascosto la loro perplessità su questa riapertura molto limitata, contestando soprattutto la decisione di tenere chiusa la sede storica di Ca’ Vendramin Calergi. Qualcuno ha anche ipotizzato che possa essere un «blitz» per non riaprirla più, visto che da anni è aperto un dibattito sull’economicità di un palazzo antico, che vale più come vetrina e sede di rappresentanza che di incassi.
«Lo nego nella maniera più assoluta, ma non posso lavorare in perdita, vista la situazione di altre partecipate - spiega Zuin - Il nostro approccio vuole essere prudente: piuttosto di aprire tutte le sedi una settimana e poi dover tornare indietro perché abbiamo le sale vuote, preferiamo fare il contrario». Nel frattempo tutti i dipendenti, salvo qualche amministrativo in smart working, sono in cassa integrazione. In caso di riapertura probabilmente servirebbe metà del personale e ci sarà una rotazione. (a. zo.)