Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Scontro sul nodo finanziame­nti Cgil: manifester­emo con la città Martella fa i conti degli aiuti dati

Sotto accusa l’informazio­ne ai cittadini su bis, app e parcheggi

- Andrea Rossi Tonon

VENEZIA «Così com’è, secondo noi, il servizio di trasporto pubblico non rispetta nemmeno le disposizio­ni regionali». Dopo l’incontro di mercoledì, tutti d’accordo con sindaco e azienda che la salvezza di Actv e dei suoi lavoratori è al primo posto. Ma sulle necessità del servizio la Filt-Cgil sottolinea la distanza di vedute. Valter Novembrini, segretario della Filt e Ugo Agiollo, segretario della Camera del lavoro, parlano di problemi prima di tutto operat i v i . « Ogni giorno l’azienda organizza corse aggiuntive, ma perdono efficacia se non vengono segnalate negli orari alle fermate – attacca Novembrini - La gente continua ad accalcarsi sul primo mezzo e il secondo resta vuoto». E’ mancata la comunicazi­one anche sulla app «per nulla o male utilizzata dagli utenti» e sui parcheggi con le navette che «ancora funzionano».

Il nodo vero, però resta quello finanziari­o, sul quale si è acceso lo scontro politico. «C’è un buco da 108 milioni di euro – continua Novembrini – ma Comune, Regione e governo, ognuno per la loro parte, devono contribuir­e. In questa fase almeno coprendo la differenza legata all’assenza dei turisti». L’altra sera, in una trasmissio­ne televisiva il sindaco Luigi

Brugnaro aveva parlato della necessità di una «commission­e parlamenta­re d’inchiesta» sulla mancanza di aiuti ai Comuni da parte del governo, soprattutt­o per il trasporto pubblico. E ieri il sottosegre­tario alla presidenza del Pd Andrea Martella ha replicato a distanza. «Solo per quanto riguarda il Coronaviru­s — dice — Venezia ha ricevuto 1,3 milioni per i sostegni alimentari alle persone indigenti ed è in arrivo con il prossimo decreto lo stanziamen­to di 3,5 miliardi di aiuti ai Comuni, come richiesto dall’Anci. Sono inoltre già stati erogati in anticipo alle Regioni 1 miliardo e 600 milioni di contributi statali per il trasporto pubblico, prima tranche dei 4,8 miliardi del 2020, di cui anche Venezia beneficerà in quota parte. Stesso discorso per ulteriori 600 milioni, con il prossimo decreto legge in favore delle aziende del trasporto». A chiedere che anche la Regione faccia la sua parte è Gabriele Scaramuzza, segretario di Articolo Uno. «La Regione integri le risorse del governo — dice — contestual­mente all’approvazio­ne del decreto di maggio. Palazzo Balbi negli anni ha drasticame­nte ridimensio­nato e penalizzat­o i trasferime­nti alle aziende del trasporto di Venezia, con la giustifica­zione dell’extra gettito derivante al trasporto pubblico veneziano dal turismo: sarebbe un atto di giustizia il riequilibr­io delle risorse». Lo chiede anche la Cgil che parla di «fragilità già esistenti del sistema». «A breve — dice Agiollo — con il ritorno alla normale attività e i relativi spostament­i, andrà tutto in tilt. Lo stanziamen­to dei fondi, almeno dei 600 milioni aggiuntivi, dovranno necessaria­mente tenere conto della particolar­ità di Venezia». Tutti temi che i sindacalis­ti intendono rimettere sul tavolo della discussion­e al prossimo incontro. « Mercoledì il prefetto non c’era e di questo siamo rammaricat­i – dice Novembrini – Mi auguro che ora nelle istituzion­i prevalga lo stesso senso di responsabi­lità che abbiamo tenuto noi, altrimenti dovremo far sentire la nostra voce manifestan­do, perché qui non si parla solo di un problema di cassa integrazio­ne ma anche di un servizio che non viene adeguatame­nte fornito alla cittadinan­za, a cui chiederemm­o sostegno».

Il timore

Con le prossime aperture dal 18 maggio il sistema potrebbe andare in tilt

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