Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Scontro sul nodo finanziamenti Cgil: manifesteremo con la città Martella fa i conti degli aiuti dati
Sotto accusa l’informazione ai cittadini su bis, app e parcheggi
VENEZIA «Così com’è, secondo noi, il servizio di trasporto pubblico non rispetta nemmeno le disposizioni regionali». Dopo l’incontro di mercoledì, tutti d’accordo con sindaco e azienda che la salvezza di Actv e dei suoi lavoratori è al primo posto. Ma sulle necessità del servizio la Filt-Cgil sottolinea la distanza di vedute. Valter Novembrini, segretario della Filt e Ugo Agiollo, segretario della Camera del lavoro, parlano di problemi prima di tutto operat i v i . « Ogni giorno l’azienda organizza corse aggiuntive, ma perdono efficacia se non vengono segnalate negli orari alle fermate – attacca Novembrini - La gente continua ad accalcarsi sul primo mezzo e il secondo resta vuoto». E’ mancata la comunicazione anche sulla app «per nulla o male utilizzata dagli utenti» e sui parcheggi con le navette che «ancora funzionano».
Il nodo vero, però resta quello finanziario, sul quale si è acceso lo scontro politico. «C’è un buco da 108 milioni di euro – continua Novembrini – ma Comune, Regione e governo, ognuno per la loro parte, devono contribuire. In questa fase almeno coprendo la differenza legata all’assenza dei turisti». L’altra sera, in una trasmissione televisiva il sindaco Luigi
Brugnaro aveva parlato della necessità di una «commissione parlamentare d’inchiesta» sulla mancanza di aiuti ai Comuni da parte del governo, soprattutto per il trasporto pubblico. E ieri il sottosegretario alla presidenza del Pd Andrea Martella ha replicato a distanza. «Solo per quanto riguarda il Coronavirus — dice — Venezia ha ricevuto 1,3 milioni per i sostegni alimentari alle persone indigenti ed è in arrivo con il prossimo decreto lo stanziamento di 3,5 miliardi di aiuti ai Comuni, come richiesto dall’Anci. Sono inoltre già stati erogati in anticipo alle Regioni 1 miliardo e 600 milioni di contributi statali per il trasporto pubblico, prima tranche dei 4,8 miliardi del 2020, di cui anche Venezia beneficerà in quota parte. Stesso discorso per ulteriori 600 milioni, con il prossimo decreto legge in favore delle aziende del trasporto». A chiedere che anche la Regione faccia la sua parte è Gabriele Scaramuzza, segretario di Articolo Uno. «La Regione integri le risorse del governo — dice — contestualmente all’approvazione del decreto di maggio. Palazzo Balbi negli anni ha drasticamente ridimensionato e penalizzato i trasferimenti alle aziende del trasporto di Venezia, con la giustificazione dell’extra gettito derivante al trasporto pubblico veneziano dal turismo: sarebbe un atto di giustizia il riequilibrio delle risorse». Lo chiede anche la Cgil che parla di «fragilità già esistenti del sistema». «A breve — dice Agiollo — con il ritorno alla normale attività e i relativi spostamenti, andrà tutto in tilt. Lo stanziamento dei fondi, almeno dei 600 milioni aggiuntivi, dovranno necessariamente tenere conto della particolarità di Venezia». Tutti temi che i sindacalisti intendono rimettere sul tavolo della discussione al prossimo incontro. « Mercoledì il prefetto non c’era e di questo siamo rammaricati – dice Novembrini – Mi auguro che ora nelle istituzioni prevalga lo stesso senso di responsabilità che abbiamo tenuto noi, altrimenti dovremo far sentire la nostra voce manifestando, perché qui non si parla solo di un problema di cassa integrazione ma anche di un servizio che non viene adeguatamente fornito alla cittadinanza, a cui chiederemmo sostegno».
Il timore
Con le prossime aperture dal 18 maggio il sistema potrebbe andare in tilt