Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Lupo e il pallone dei ragazzi «Una boccata di ossigeno»
Per il ds del Venezia chiacchierata via Skype con il settore giovanile
Il calcio «secondo Fabio Lupo». Un’ora e mezza di chiacchierata virtuale, via Skype, con tutti i ragazzi del settore giovanile hanno riportato il direttore sportivo del Venezia alle sue origini.
E cioè a quella sua idea di calcio che si è fatta strada nel corso degli anni e che lo ha visto protagonista, prima di ogni altra piazza, nella Genova blucerchiata. L’esperienza alla Sampdoria viene ricordata, infatti, con grande affetto da Lupo anche a distanza di diversi anni. «I temi toccati sono stati tanti — spiega — c’è stato uno scambio di conoscenza e di competenze, una sana boccata di ossigeno parlare di calcio giocato. Aneddoti specifici? Non ne sono emersi. Mi è stato chiesto dell’esperienza alla Samp, dove curavo il settore giovanile blucerchiato come responsabile. Abbiamo conquistato lo scudetto degli Allievi A, quello è un traguardo che non dimenticherò mai. Soprattutto per un motivo: perché non ci sono stati giocatori che poi hanno fatto il grande salto, il che nobilita ulteriormente quell’impresa straordinaria. Di quella “covata” il solo Ivan ha esordito in prima squadra con la Sampdoria, mentre nella Primavera c’era un certo Mauro Icardi. Ma i ragazzi non mi hanno chiesto di lui, avevano altre curiosità da soddisfare». Come per esempio gli ingredienti da mettere insieme per scalare le vette del calcio e arrivare in prima squadra: «Le domande sono state molto interessanti — prosegue Lupo — non saprei indicarne una particolare. Si è parlato del criterio della scelta di un allenatore e di un giocatore. Un quesito chiave ha riguardato i requisiti che deve avere un giocatore per arrivare in prima squadra: ho risposto la passione, la capacità di indiviretto: duare e sviluppare il talento e la crescita umana che rimane centrale al di là di quella del professionista».
A chi gli ha chiesto quale sia l’obiettivo principale della sua carriera, Lupo ha risposto di getto in modo piuttosto di«Il mio sogno da dirigente non è vincere la Champions League o lo scudetto — ha precisato — ma convincere un club a creare una filosofia delle squadre giovanili portando un allenatore a guidare la prima squadra e creandogli una struttura attorno a 360 gradi. Collauto, Speggiorin e tutti gli altri li vedono carichi di passione e di voglia di fare, è stata un’ora e mezza gratificante che mi ha riportato a parlare di calcio in un momento del genere». Ancora niente allenamenti, infine, per il Venezia. Lupo ha toccato l’argomento fuori dall’incontro. «Molti ragazzi hanno raggiunto le famiglie dopo due mesi di isolamento. Crediamo fosse più importante questo rispetto a riprendere subito gli allenamenti individuali. Ho smesso da qualche giorno di fare previsioni, il confronto della Figc col comitato tecnico scientifico è fondamentale e il 18 maggio è una data chiave. A quel punto si cercherà di capire se si riprende o meno, adesso fare previsioni è come giocare al lotto».
Insomma, serie B come il resto del calcio in stand by ma quelli che arrivano sono giorni davvero fondamentali per disegnare il futuro.
A confronto
«Mi hanno chiesto le qualità per arrivare in prima squadra: talento e crescita umana»