Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Morto Puggina, l’imprendito­re che portò il Padova in A

Aveva 99 anni. Il sindaco Giordani: abbiamo perso una grande persona

- Dimitri Canello

PADOVA Addio a Marino Puggina, fondatore del Gruppo Despar. A dicembre avrebbe compiuto 100 anni. Nel ‘94, da presidente, portò il Padova in serie A.

PADOVA Avrebbe spento 100 candeline a dicembre, se n’è andato nella notte fra venerdì 22 e sabato 23 maggio accompagna­to dall’affetto dei suoi cari. Marino Puggina, fondatore del consorzio Despar Italia ed ex presidente del Calcio Padova che riuscì a riportare in Serie A nel 1994, non c’è più. Lascia attorno a sé una scia di commozione e di ricordi partecipat­i, che ben disegnano lo spessore dell’uomo prima ancora dell’imprendito­re: «È stata una persona eccezional­e – spiega Riccardo Garosci, attuale presidente della Aice e suo braccio destro durante la presidenza di Confcommer­cio – la cui vita è stata dedicata interament­e a mettere insieme le persone, l’azienda e il Calcio Padova. Aveva un carisma innato che gli permetteva di non alzare mai la voce e di convincere sempre l’interlocut­ore che si trovava di fronte». Alla fine degli anni cinquanta Puggina fondò il gruppo Despar, uno dei colossi della grande distribuzi­one assieme alla Esselunga di Caprotti a Milano, allo stesso Garosci a Torino e a Lombardini a Bergamo. Nel settore pubblico Puggina ricopri le cariche di presidente della Federcomme­rcio, ora Confcommer­cio, della Associazio­ne Nazionale Unioni Volontarie e del Comitato Tecnico della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, ora Intesa Sanpaolo. Il suo ingresso nel mondo del calcio risale al 1980, quando entrò nel Calcio Padova, di cui divenne il numero uno sei anni più tardi. La sua presenza al timone del club di viale Rocco portò una serie di successi indimentic­abili, come la promozione in Serie B del 1987 e quella storica in Serie A conquistat­a nello spareggio di Cremona contro il Cesena il 15 giugno 1994. Durante la sua presidenza crebbero nella città del Santo talenti come Alessandro Del Piero e Demetrio Albertini e venne completato anche l’iter per il nuovo stadio, con la squadra che si trasferì dall’Appiani all’Euganeo: «Abbiamo perso una grande persona - spiega il sindaco di Padova Sergio Giordani, ai tempi suo braccio destro - se ho fatto qualcosa nel mondo del calcio lo devo a lui. Sapevo che non stava bene perché il mio medico Stefano Bellon era anche il suo medico e se devo essere sincero mi aspettavo questa notizia. È una giornata molto triste per tutta la città».

Puggina riportò il Padova ai vertici del calcio nazionale, divenne anche vicepresid­ente della Lega Calcio, incarico che conservò fino al 1998. Commosso il ricordo dei suoi ex calciatori, fra cui senza dubbio ricopre un ruolo di primo piano l’ex capitano Damiano Longhi: «È sempre stata una persona equilibrat­a – spiega – che dava sempre del lei ai giocatori come forma di rispetto. Penso che sia stato il presidente di tutti, amato perché non voleva mai apparire, mostrandos­i per quello che era, senza finzione o altro». Lascia dietro di sé l’affetto dei suoi cari, che lo hanno assistito fino all’ultimo: «Per tanti era il Presidenti­ssimo – scrivono i figli Antonella, Antonio, Cristina e Massimo - per altri il Commendato­re, per noi era il papà. Un uomo straordina­rio che ci ha insegnato a vivere secondo valori che ci rendono ogni giorno orgogliosi di lui. La sua passione per il lavoro, per lo sport, sono aspetti che non hanno mai messo in secondo piano la sua grande umanità che esprimeva in ogni gesto di padre presente. La sua perdita è incolmabil­e ma il suo ricordo ci darà forza ogni giorno. Grazie Papà».

I nipoti Filippo e Alessandro lo ricordano così: «Avere un nonno come Marino Puggina è stato forse il più grande dono che abbiamo potuto avere nella nostra vita. Ci ha insegnato tanto, forse tutto. Abbiamo vissuto con lui i successi calcistici, emozioni, come la promozione del Padova in Serie A, che ancora oggi sono vive in noi e che non potranno mai ripetersi. Un nonno inusuale, un patriarca, sempre immerso in innumerevo­li impegni fino a pochi anni fa. Ci piace anche ricordarlo come un marito meraviglio­so sempre accanto a nonna Maria. Era una persona divertente, con la battuta sempre pronta. Siamo e saremo sempre grati a Marino, cosi voleva che lo chiamassim­o, per ciò che siamo, per i valori che ci ha trasmesso, e per la bellissima famiglia in cui abbiamo avuto il privilegio di crescere».

"I nipoti Un nonno come lui è stato un grande dono: ci ha insegnato tanto

"I figli Un uomo straordina­rio, con grandi valori e di grande umanità

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Qui sopra Marino Puggina con Azeglio Vicini. In alto, con Longhi e Ottoni ai tempi della presidenza del Padova
La passione per il calcio Qui sopra Marino Puggina con Azeglio Vicini. In alto, con Longhi e Ottoni ai tempi della presidenza del Padova

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