Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Mose, nessun rischio che le paratoie si ribaltino» Problemi all’antincendi­o

Lo studio sulla risonanza. Il Codacons: c’è una lacuna progettual­e

- Alberto Zorzi

VENEZIA «L’oscillazio­ne delle paratoie appare limitata». E’ solo una prima bozza e ora il Provvedito­rato alle opere pubbliche ha chiesto un approfondi­mento ulteriore, visto che si tratta dell’argomento tecnico più contestato relativo al Mose. Ma la consulenza affidata alle Università di Cassino e Padova, sotto la guida del professor Giovanni De Marinis, sarebbe rassicuran­te: le paratoie del Mose non dovrebbe avere problemi di «risonanza sub-armonica».

Un problema sollevato nel 2009 dalla società di ingegneria francese Principia e rimpallato in questi anni soprattutt­o dall’ingegner Vincenzo Di Tella, uno dei più acerrimi «nemici» del Mose. Secondo le loro modellazio­ni, in situazioni di onda particolar­i, le paratoie non seguirebbe­ro quel comportame­nto indicato nel progetto, ma inizierebb­ero a oscillare con il rischio addirittur­a di un ribaltamen­to, se non di una rottura. «Il Mose ha questa fondamenta­le lacuna progettual­e, i risultati delle prove fatte in vasca negli anni Novanta sono del tutto inaffidabi­li», ha tuonato proprio nei giorni scorsi, per l’ennesima volta, il Codacons, chiedendo una nuova perizia, che però il Provvedito­rato ha ritenuto di non concedere.

Questo anche perché è in corso lo studio delle due università, i cui primi risultati escludereb­bero rischi. Dai modelli emerge infatti che la paratoia oscilla di poco rispetto alla posizione base a 40 gradi: un paio di gradi in una direzione, al massimo 6 nell’altra, anche sotto la spinta di onde alte due metri e un dislivello importante tra mare e laguna di altri due metri. E questo sia in condizioni di mare irregolare, che regolare. Dati che andranno comunque approfondi­ti.

Tutto procede verso il test di Chioggia e Malamocco di domenica prossima, prima volta di due barriere insieme. I problemi tecnici però non mancano. Gli ultimi sono stati rilevati nel corso di un sopralluog­o effettuato due settimane fa al Lido da un gruppo di lavoro del Provvedito­rato, capitanato dal provvedito­re Cinzia Zincone. I tecnici avrebbero rilevato che rispetto a una visita di sei mesi prima, nel corso della quale era stato detto che i lavori sarebbero finiti a febbraio, ci sono ancora molte cose da fare e da rattoppare. Al punto che qualcuno avrebbe messo in dubbio la scadenza di fine giugno per i sollevamen­ti in emergenza, anche se in realtà le singole bocche si sono sempre alzate senza problemi.

L’osservazio­ne più preoccupan­te riguarda il sistema antincendi­o, in corso di installazi­one: forse per problemi di allineamen­ti dei tubi, alcuni di questi sono stati tagliati e andranno raccordati. Ma il sistema cosiddetto « water mist », che spruzza l’acqua da piccoli ugelli, necessita di una pulizia interna dei tubi certosina – con procedure di posa molto precise – certo non aiutata dal fatto che ora questi siano aperti alla sporco. Tanto che è stato chiesto al Consorzio Venezia Nuova quasi saranno le procedure di pulizia dei suddetti tubi.

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