Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Cancellata la linea dei Bivi «Il Comune ha perso i soldi»
VENEZIA «Il Comune si è fatto scippare i 110 milioni di euro per la linea ferroviaria dei Bivi. Senza dire una parola». Il senatore Pd Andrea Ferrazzi punta il dito contro una decisione passata in sordina, senza alcun dibattito pubblico. Il 28 novembre del 2018 l’assessore regionale ai Trasporti Elisa De Berti scrisse al ministero delle Infrastrutture proponendo una diversa destinazione dei 110 milioni finanziati dal Cipe al tempo del governo Gentiloni per realizzare un by-pass pr i treni merci tra le linee per Milano, Trento, Udine e Trieste, evitando il passaggio per la stazione di Mestre. Col nuovo «quadro interventi progettuali», la Regione di fatto distolse i soldi destinati al ripristino della vecchia linea ferroviaria. «Poiché l’intervento ad oggi non ha raggiunto un adeguato livello di maturazione progettuale e di condivisione a livello territoriale, si propone di destinare le risorse ad altri interventi già dotati di progettazione definitiva», scriveva l’assessore. Che propose di spezzettare il finanziamento destinando 40 milioni al raddoppio del ponte ferroviario sul Brenta lungo la Padova-Bassano,
48 al raddoppio della Maerne-Castelfranco e 22 milioni all’elettrificazione della Mestre-Adria, di competenza non di Rfi ma della
Regione. Il ministero scrisse quindi a Rfi per informarla che dal quadro dei finanziamenti
Ferrazzi
Accusa del senatore pd: scelta senza nessuna discussione, i 110 milioni altrove
erano usciti
22 milioni e che i soldi dei
Bivi sarebbero stati dirottati su altri progetti, spiegando che la Regione aveva deciso la nuova distribuzione
«sentiti i soggetti destinatari delle risorse». Insomma, dopo aver interpellato il Comune di Venezia. Il 18 marzo del 2019 la cabina di regia dei fondi approvò. «Pertanto la procedura si intende conclusa favorevolmente», informò il Dipartimento Politiche per la Coesione della Presidenza del Consiglio in una nota del 3 aprile 2019. Sipario sulla progettazione della linea dei Bivi.
Peccato che in città nessuno ne sapesse niente. «È venuto fuori poco tempo fa, in una discussione in commissione Lavori Pubblici, Trasporti e Infrastrutture al Senato. E a quel punto ho chiesto l’accesso agli atti», riferisce Ferrazzi. «Ci sta che il Comune possa non essere d’accordo sul progetto, per quanto fosse strategico per sgravare la stazione di Mestre dai treni merci. Ma non che si faccia portare via 110 milioni senza proporre di destinarli al territorio — incalza il senatore — Avrebbe potuto usarli per la stazione di Mestre, che è indecorosa. O per i sottopassi». Da Ca’ Farsetti nessun commento. Luigi Brugnaro inizialmente era contrario; temeva che, se destinati anche ai passeggeri, i Bivi tagliassero fuori dall’Alta Velocità le stazioni di Mestre e Venezia. Ma a dicembre del 2016 cambiò idea a fronte delle assicurazioni di Rete Ferroviaria e accolse con favore lo stanziamento del Cipe. «Resta da capire come mai sia stato così accondiscendente con la Regione. I 110 milioni non potranno più essere recuperati – sottolinea Ferrazzi – Ho provato a riportarli attraverso il piano Olimpiadi ma dal ministero dicono che non è possibile perché non è un intervento richiesto dalla Regione».
Merci
Il tracciato doveva servire per sgravare la stazione di Mestre dai treni merci