Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Cortina e i Mondiali Benetton: «Rinvio scelta ragionevole»
La Fis deciderà l’1 luglio L’incrocio ravvicinato con le Olimpiadi 2022
«Rinviare
i Mondiali di sci al 2022 è la scelta in questo momento più ragionevole, sono troppe le incognite che pesano sull’anno prossimo. Così Alessandro Benetton, presidente della Fondazione Cortina 2021. La decisione finale verrà presa dalla Fis l’1 luglio.
CORTINA D’AMPEZZO Il presidente del Coni Giovanni Malagò, da consumato uomo di mondo, si era giocato la carta a effetto, anticipando l’annuncio domenica sera in televisione: «La Fisi ( Federazione italiana sport invernali, ndr) chiederà il rinvio al marzo 2022 dei Mondiali di sci di Cortina». Ieri il consiglio della Federazione internazionale dello sci (Fis), ufficialmente informato della richiesta italiana, si è preso tutto il tempo necessario per valutare le varie implicazioni di uno spostamento e poi decidere, rimandando il verdetto finale all’1 di luglio. Fatto sta che «l’auspicio italiano è che si prenda la decisione di rinviare il Mondiale - sottolinea il capo della nostra Federazione, Flavio Roda -. Sponsor e pubblico si aspettano che Cortina presenti un evento di altissimo livello, sia dal punto di vista organizzativo che dello spettacolo. Tutto ciò potrà essere possibile solo nella massima sicurezza sanitaria e potendo testare i processi operativi che stanno dietro a un grande evento».
Alessandro Benetton, presidente di Fondazione Cortina 2021, possiamo sintetizzare la questione in questo modo: meglio un rinvio gestito e condiviso 9 mesi prima piuttosto che una sospensione decisa all’ultimo momento?
«Assolutamente sì. Un rinvio deciso per tempo mi sembrerebbe una scelta del tutto ragionevole e naturale: le infrastrutture e gli interventi privati avranno un anno in più per essere realizzati e testati, senza contare il rischio concreto di minori entrate da parte degli sponsor per un Mondiale incerto o, addirittura, le considerevoli perdite per l’indotto causate da un eventuale Mondiale a porte chiuse».
Tutti d’accordo per il rinvio, quindi, dal territorio interessato al presidente del Coni?
«È così. Ho trovato subito condivisione e appoggio sia nel governatore Luca Zaia che nel presidente Giovanni Malagò. Del resto, non è da ieri che stiamo ragionando su una richiesta di rinvio: per quanto mi riguarda, ci stavo pensando seriamente sin da quando sono state cancellate le finali di Coppa del Mondo, che erano in programma a Cortina in marzo. La situazione in cui ci troviamo ha stravolto alcuni degli elementi di fondo che avevamo messo alla base del nostro lavoro di organizzatori dei Mondiali».
In particolare, quali sono le criticità divenute insormontabili?
«Come Fondazione Cortina 2021 ci eravamo dati tre obiettivi principali. Il primo:
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organizzare un grande Mondiale per dare a Cortina una straordinaria ribalta internazionale. Sotto questo aspetto, sinceramente, tuttora non ho dubbi sulla buona riuscita».
Gli altri due obiettivi, invece?
«Garantire che l’evento si reggesse su un perfetto equilibrio economico. Oggi questo imperativo diventa problematico da centrare, entrano in ballo varianti imprevis t e e incognite: cosa succederebbe, per esempio, se alla fine le autorità sanitarie ci obbligassero a disputare le gare a porte chiuse? Il terzo obiettivo è probabilmente il più importante: riguarda il lascito materiale e immateriale dell’evento, rispetto a un territorio come l’Ampezzo che, da qualche decennio, si è un po’ adagiato sugli allori del passato. Ecco, senza un rinvio al 2022 non ci sarebbe stato il tempo per dare solidità a questo fondamentale elemento».
In linea di principio, la Federazione internazionale potrebbe rigettare la richiesta di spostamento al 2022?
«Certo, può farlo, l’ultima decisione tocca esclusivamente alla Fis. Però mi auguro che, anche da parte loro, ci sia la consapevolezza che un Mondiale sotto scacco di troppe incertezze non farebbe il bene di nessuno».
Uno degli argomenti contrari che la Fis potrebbe sollevare è quello dell’intasamento del calendario internazionale: a febbraio del 2022 ci saranno le Olimpiadi invernali di Pechino.
«In effetti il Mondiale di Cortina andrebbe in calendario a marzo, due settimane dopo i giochi olimpici».
Non c’è il rischio che, venendo subito dopo Pechino, possa presentarsi come un appuntamento di secondo piano anche per gli stessi atleti?
«Io penso, al contrario, che un Mondiale piazzato due settimane dopo le Olimpiadi, può diventare una straordinaria occasione di rivincita per tutti quegli atleti che, nella gara della vita, non sono riusciti a esprimersi al meglio. Del resto, ci sono diversi sport che disputano il loro Mondiale ogni anno, per cui gli incroci con le Olimpiadi esistono già».
In definitiva, la richiesta di rinvio non significa che Cortina non era pronta per il 2021?
«Tutt’altro, stiamo rispettando perfettamente la tabella di marcia. Ma se c’è la concreta prospettiva che venga a mancare il significato più ampio di un evento del genere, perché correre il rischio di sprecare un’occasione unica?».
Alessandro Benetton Gli obiettivi di equilibrio economico e le ricadute per il territorio oggi sono problematici da centrare