Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

La rapina della Fase 2 svaligiati 20 chili di oro

Dopo settimane di stallo, banditi di nuovo in azione Nel Vicentino fanno esplodere la cassaforte causando un incendio. Il bottino è di un milione di euro

- Benedetta Centin

TORRI DI QUARTESOLO (VICENZA) L’emergenza sanitaria dovuta al Coronaviru­s aveva messo in quarantena anche i malviventi: a provarlo, le poche denunce presentate alle forze dell’ordine nelle scorse settimane e il nume rodei reati, in calo vertiginos­o. Male riaperture di quasi tutte le attività hanno riportato in pista anche i criminali, che sono tornati al lavoro in grande stile. Non solo assalti con l’esplosivo agli sportelli bancomat, come accaduto sabato a Noventa Vicentina, dove sono spariti 70mila euro, ma anche colpi da profession­isti ai danni di aziende, con bottini stellari.

Si aggira intorno ai venti chili d’oro - per un valore di un milione di euro - il bottino del colpo messo a segno la notte scorsa ai danni del laboratori­o orafo «Costa Sergio» a Marola di Torri di Quartesolo (Vicenza). Assalto con tanto di esplosione, che ha innescato un incendio. I ladri hanno infatti usato delle bombole di acetilene per aprire una delle tre casseforti e saccheggia­rla.

Gli investigat­ori sospettano che ad agire sia stato un commando di profession­isti che non ha lasciato nulla al caso: dalle modalità, pare che i ladri sapessero esattament­e come comportars­i e cosa avrebbero trovato una volta all’interno. Almeno quattro le persone col volto coperto, vestite di scuro, che si sono mosse in velocità, in una manciata di minuti, almeno stando al racconto di alcuni residenti che le hanno viste fuggire attraverso i campi. La banda, che probabilme­nte ha eseguito dei sopralluog­hi nei giorni precedenti, ha fatto in modo di assicurars­i la fuga e di non essere disturbata: ha infatti sbarrato la strada usando della rete e un telo verde, e con un filo metallico ha bloccato la chiusura di tutte le porte e finestre della casa confinante alla ditta, l’abitazione di uno dei titolari che non ha voluto rilasciare interviste e che vive con l’anziana madre. Solo allora i criminali si sono intrufolat­i nel laboratori­o orafo dalla parte posteriore, usando una scala e avendo l’accortezza di oscurare tutte le telecamere. Per farsi strada hanno divelto l’inferriata di un ufficio.

Una volta dentro, hanno usato delle bombole di acetilene per aprire una delle tre casseforti: all’interno c’erano quasi venti chili di oro. L’esplosione ha però scatenato le fiamme, e l’incendio si è propagato in breve tempo al primo piano dell’azienda. Se non fosse stato per il repentino intervento dei vigili del fuoco, si sarebbe esteso facendo ulteriori danni.

Avvertiti dai residenti, sul posto sono arrivati i carabinier­i di Torri di Quartesolo e della sezione operativa. Dei ladri però nessuna traccia. Un residente, che vuole restare anonimo, racconta di aver visto due criminali fuggire. Si era affacciato alla finestra dopo essere stato svegliato dal boato e ha notato un’ombra nera scappare in velocità attraverso i campi, in direzione del Villaggio Monte Grappa, verso Quinto Vicentino, e un secondo bandito saltare giù dalla scala appoggiata al muro dell’azienda, abbandonar­e la fiamma ossidrica e raggiunger­e il complice. Un anziano che era uscito di casa per vedere cosa stesse accadendo, è stato invitato a farsi i fatti suoi: «Vecchio vai a casa» gli avrebbe urlato uno dei fuggitivi.

Altri residenti sospettano che la banda avesse fatto un sopralluog­o venerdì notte. Tutti elementi ora al vaglio dei carabinier­i della sezione operativa che hanno lavorato a lungo anche tutta la mattinata di ieri per effettuare i rilievi con il supporto dei colleghi del nucleo investigat­ivo. Si cercano impronte e tracce che possano essere utili a risalire all’identità dei malviventi, che non è escluso avessero un complice oltre i campi, ad attenderli in auto.

«La fine del lockdown significa anche questo - è il commento del sindaco Diego Marchioro - e cioè la ripresa delle attività delittuose: evidenteme­nte nei mesi di restrizion­e i malviventi hanno avuto il tempo di escogitare nuovi colpi. È stata un’azione brutale, siamo sorpresi da una simile violenza e ci auguriamo che i carabinier­i possano mettersi subito sulle tracce dei responsabi­li. Da parte nostra faremo in modo di moltiplica­re l’attenzione su ogni movimento sospetto, le segnalazio­ni dei cittadini sono importanti».

Il sindaco Un’azione brutale. I criminali hanno usato questi mesi per escogitare nuovi colpi

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I carabinier­i di fronte al laboratori­o orafo «Costa Sergio», a Marola di Torri di Quartesolo (Viceza), dove una banda di ladri ha fatto esplodere una cassaforte per rubare 20 chili d’oro
Le indagini I carabinier­i di fronte al laboratori­o orafo «Costa Sergio», a Marola di Torri di Quartesolo (Viceza), dove una banda di ladri ha fatto esplodere una cassaforte per rubare 20 chili d’oro
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