Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Opposizione all’attacco del sindaco
Chi ha pagato la trasformazione dell’area dei Pili in un parcheggio scambiatore, se è ancora nel novero delle proprietà del sindaco Luigi Brugnaro ed è gestita dal blind trust, come mai è stata aperta al pubblico «senza prima aver predisposto l’eventuale bonifica, la perizia trasportistica e il necessario vaglio urbanistico»; dove sono gli atti amministrativi autorizzativi e chi sono i responsabili delle varie fasi del progetto. E, infine: «Come si intende gestire amministrativamente e legalmente quest’area privata, una volta posta in opera come parcheggio». Sono le cinque doman-de che il consigliere del gruppo Misto Ottavio Serena rivolge a Ca’ Farsetti dopo l’interrogazione del 28 aprile. Tra la prima e la seconda interpellanza, c’è stato un fatto nuovo: il Porto ha presentato un’esposto alla Procura. Perché, pur competente a rilasciare le autorizzazioni, non ha mai avuto una richiesta da Comune o Avm. Il park gratuito da 400 posti è stato realizzato per sgravare i bus Actv ed è servito da una navetta. Non avendo ottenuto documentazione dal Comune e dalla Capitaneria, il Porto ha presentato l’esposto per chiedere se vi siano illeciti e far presente la totale estraneità all’iter autorizzativo. «Anche io ho inoltrato tutto al Procuratore della Repubblica e al presidente Musolino dopo aver scritto al sindaco e alle tre commissioni competenti», annuncia Serena. «Un park pagato dal pubblico su di un’area privata, avevamo indicato come aree alternative l’ex Expo, San Giuliano e la Ferrovia», incalza il segretario del Pd Giorgio Dodi. «L’esposto del Porto conferma i nostri interrogativi — fa eco la capogruppo Monica Sambo — Resta da capire quanti soldi siano stati spesi e se siano pubblici». (mo. zi.)