Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Conservatorio, lezioni di recupero in estate
Il presidente: abbiamo spazi grandi. Borse di studio per i ragazzi in difficoltà per la crisi
VENEZIA «Se una persona può andare in palestra ad allenarsi, perché uno studente non può esercitarsi all’organo, all’arpa, al pianoforte nelle sale del conservatorio?».
A chiederlo è Giovanni Giol, presidente del Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia, che spera nei prossimi giorni di ricevere il via libera per le esercitazioni in sede. «La didattica rimane online, ma nel nostro caso si può insegnare solo la teoria, la pratica è impossibile: la voce arriva in ritardo e i timbri sonori non si possono cogliere sulle piattaforme zoom e teams – sottolinea Giol – Molti docenti sarebbero disposti a recuperare le lezioni perse già quest’estate, se ce lo permettessero. Il nostro conservatorio ha poi la fortuna di essere in un palazzo con sale enormi, dove rispettando il distanziamento potrebbero suonare anche dei quintetti. Poi, la maggior parte delle lezioni è sempre stata individuale, il problema dell’assembramento non sussiste».
Mentre sono al vaglio del
Ministero le criticità dell’Afam, ovvero degli Istituti dell’Alta Formazione Artistica e Musicale, e si stanno decidendo le modalità con cui si potranno svolgere gli esami, gli studenti del Conservatorio sono in forte difficoltà. Non solo per l’impossibilità di esercitarsi, ma anche per cause economiche. «Ragazzi abituati a mantenersi con lavori part-time ma, soprattutto, che vivono con gli introiti derivanti da concerti e produzioni artistiche, si sono ritrovati in una situazione difficile – dice Giol – La consulta degli studenti ci ha segnalato il problema e abbiamo stanziato 25mila euro, destinati a produzioni ormai irrealizzabili, a un fondo di sostegno».
La somma è stata divisa in 24 borse di studio, assegnate ieri a dieci giorni dalla scadenza del bando, che verranno erogate a breve. Il Conservatorio aveva già predisposto il posticipo di tutti i contributi, sia rinnovi che nuove immatricolazioni, cancellato il contributo di ammissione all’esame di 100 euro per i nuovi studenti e infine sospeso l’applicazione dell’istituto della mora. «E non dimentichiamo i 200mila euro di danni per l’acqua alta – conclude Giol – Ne abbiamo spesi subito 80mila per far ripartire le attività, ma dal Governo finora ne abbiamo ricevuti solo 20mila».