Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Aeroporti al via «Voli interni»
Gli aeroporti di Venezia e Verona riaprono i battenti. Dal 1 luglio voli su Amsterdam e Parigi ma S a ve punt a tut to sul turismo domestico.
PADOVA «Lo studio dimostra come una migliore gestione dell’illuminazione notturna, in particolare privata, potrebbe consentire un deciso calo dell’inquinamento luminoso. Ne beneficerebbero ambiente ed ecosistema, uomo compreso, ma ne deriverebbe anche un risparmio energetico ed economico». Concludono così, Sergio Ortolani e Stefano Cavazzani, del dipartimento di Fisica e Astronomia dell’ateneo di Padova. Con colleghi dell’Arpav, l’agenzia regionale per l’ambiente, di altri dipartimenti universitari e di associazioni astrofile, Ortolani e Cavazzani danno corpo all’Osservatorio permanente sull’inquinamento luminoso. A tutti loro, il lockdown ha offerto un esperimento altrimenti impossibile: pesare l’effetto della riduzione dei flussi luminosi notturni sulla luminosità del cielo. «Il Veneto – dice Ortolani – è l’unica regione italiana con una rete di 14 centraline di monitoraggio della luminosità del cielo. Sono in località differenti, dalla realtà urbana di Padova all’isolamento in quota sulle Dolomiti». Lo studio ha «toccato» la prima parte della notte, «per osservare la possibile influenza della riduzione del traffico e dello spegnimento dell’illuminazione degli impianti sportivi» (luce pubblica e privata è rimasta in funzione anche nel blocco, per ragioni di sicurezza). Risultati? «La diminuzione della luce prodotta dal traffico e dall’illuminazione sportiva – spiega Cavazzani - ha prodotto una riduzione dell’inquinamento luminoso del 20% nella prima parte della notte a Padova. La riduzione è più evidente in città e pianura, ma apprezzabile anche nelle località montane (Cima Ekar -10%, Passo Valles -5%)». Tagliando di un quinto la dispersione verso l’alto di luce pubblica e privata con impianti più efficienti, il Veneto potrebbe alzare il suo indice di visibilità delle stelle: la magnitudine, ora tra 18.0 e 18.5. Con valori tra 19.0 e 19.5, il cielo di Padova conterrebbe molte più stelle visibili ad occhio nudo e, nelle notti fortunate, si potrebbe vedere perfino la Via Lattea. Incanto e risparmio. ( r.piv.)