Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Più bus e vaporetti, tremila al lavoro

Actv, basta cassa integrazio­ne. Stimato passivo di 39 milioni. Brugnaro: collaboria­mo

- Monica Zicchiero

VENEZIA Più autobus e vaporetti. Addio cassa integrazio­ne, bentornato orario pieno: da giugno rientreran­no al lavoro tutti e tremila i dipendenti di Avm, Actv e Vela e il trasporto pubblico tornerà ai livelli di frequenza di febbraio, prima della drastica riduzione causata dal coronaviru­s. Actv però a fine anno avrà un passivo stimato di 39 milioni, il massimo consentito. «Collaboria­mo per dare più servizi, salvare l’azienda e i posti di lavoro», ha detto il sindaco Brugnaro.

VENEZIA Addio cassa integrazio­ne, bentornato orario pieno per navigazion­e e autobus: da giugno rientreran­no al lavoro tutti e tremila i dipendenti di Avm, Actv e Vela e il trasporto pubblico tornerà ai livelli di frequenza di febbraio, prima della drastica riduzione causata dal coronaviru­s. Lo ha annunciato il sindaco Luigi Brugnaro ai sindacati riuniti ieri per l’occasione all’auditorium della Città Metropolit­ana. Il ritorno alla (quasi) normalità è possibile perché la notte del trasporto pubblico non è così nera come la si dipingeva e alla fine dell’anno il bilancio di Avm chiuderà con un disavanzo di 39 milioni di euro a fronte di una perdita di

"Brugnaro Serve ancora pazienza: ai cittadini chiediamo di continuare a usare la bici e l’auto

90 (la cifra di 110 è stata ricalcolat­a). A garantire i conti ieri c’era la presenza dell’assessore al bilancio Michele Zuin, del direttore generale di Avm Giovanni Seno e dei consigli d’amministra­zione di Actv, Avm e Vela. Come si arriverà da 90 a 39 milioni di euro i sindacati lo sapranno giovedì, quando l’azienda metterà sul tavolo le richieste ai lavoratori e inizierà la trattativa per la firma dell’accordo che è condizione necessaria alla ripresa del lavoro e dei servizi. Il sindaco ha dato un indizio: «Vi chiedo la disponibil­ità a ragionare su una possibile modifica dei turni in base alle reali esigenze dell’utenza che, ad ora, non è possibile calcolare — ha detto ai rappresent­anti dei lavoratori — Anche la gestione delle ferie dovrà tenere conto di questa nuova organizzaz­ione che viene incontro alle esigenze dei cittadini». Insomma bisogna che ci sia maggiore flessibili­tà sui turni perché è vero che l’orario tornerà presto ad essere quello invernale (forse già dall’1 giungo, se l’accordo sarà firmato entro il fine settimana), è anche vero che l’estate è alle porte e le spiagge sono aperte e che i turisti stano tornando e dunque sarà aggiustato in vista delle esigenze stagionali e del distanziam­ento, concentran­do la frequenza nelle ore di maggiore afflusso di viaggiator­i. Un applauso liberatori­o

Accordo Ora serve la firma di un accordo. De Terlizzi: aumenta la sicurezza a bordo

ha accolto la conclusion­e del discorso del sindaco, che ha anche annunciato che il Comune rinuncerà alla cosiddetta «quota Zappalorto», vale a dire il trasferime­nto introdotto dal commissari­o nel 2014 per far quadrare i conti del Comune: sono stati 11 milioni all’anno, nel 2020 si prevede che siano 3 e vanno dunque a integrare in parte i 90 milioni di sbilancio. Il governo ne mette tre volte tanto, 15 milioni da fondo straordina­rio («Una cifra prossima allo zero – stigmatizz­a Brugnaro – Ci arrangiamo da soli») e altri introiti arriverann­o dalla bigliettaz­ione, che in condizioni normali contribuis­ce per circa ad un quinto dei 250 milioni

annui necessari a garantire un servizio pieno e che in questi giorni, tra code alle biglietter­ie e turisti in giro, ha dato buoni segnali. Tra recuperi di produttivi­tà, smaltiment­o ferie, permessi e congedi, si arriva ai 39 milioni che, seppur ai limiti della sostenibil­ità, consentono comunque di certificar­e il bilancio e corrispond­ere la produttivi­tà ai lavoratori. Che il sindaco ha ringraziat­o a più riprese, insieme ai cittadini, per la pazienza avuta in questa fase di servizi ridotti. E annunciand­o di pazienza ce ne vorrà ancora tanta: «Ai cittadini chiediamo di continuare a fare sacrifici, usando le auto personali e le bici».

« Più bus, più motonavi uguale più sicurezza per lavoratori e passeggeri — commenta il segretario della Fit Cisl Marino De Terlizzi — Come lavoratori faremo la nostra parte». «Ma al 100 per cento dell’occupazion­e deve corrispond­ere al 100 per cento dei servizi — puntualizz­a dalla Filt Cgil Valter Novembrini — Tutti le linee vanno ripristina­te, a cominciare dall’extraurban­o che è stato il più penalizzat­o. Questa è la vittoria della città e del lavoro, che si sono messi insieme ha hanno determinat­o le scelte, senza subirle». E a patto, aggiunge De Terlizzi, che Regione e governo facciano la loro parte, implementa­ndo i fondi. «Adesso al prefetto chiederemo una risposta sulla sicurezza a borso per i lavoratori che devono far mantenere le distanze», doce il segretario generale dell’Ugl Veneto Sebastiano Costalonga. «Sono spariti i pericoli di fallimento che erano stati branditi come una clava — osserva il consiglier­e del gruppo Misto Renzo Scarpa — e in questi tre mesi non è cambiato assolutame­nte nulla se non che la città ha reagito. Resta da capire perché tutto ciò è stato messo in scena e se non ci fosse la volontà di modificare l’assetto di chi fornisce un servizio molto importante».

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