Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Distanze e gruppi Asili sanificati pronti ma il governo tace»
VENEZIA «Tutto è pronto per riaprire e tornare ad accogliere i tanti bambini che da più di tre mesi sono a casa, però ad ora non abbiamo ancora il via libera da parte del governo». L’assessore alle politiche educative Paolo Romor attacca Roma colpevole, a suo dire, di non concedere la riapertura dei servizi per i bambini da 0 a 6 anni. «Dopo un importante lavoro di sanificazione e di riorganizzazione — ricorda — abbiamo predisposto i nostri 27 nidi e le 18 scuole d’infanzia comunali per poter essere riaperti già dal prossimo 3 giugno». Una quindicina di giorni il Comune aveva inviato una lettera alle famiglie che usufruiscono del servizio per sapere quante, in caso di riapertura, avrebbero mandato i loro figli nei nidi e nelle scuole dell’infanzia. Circa il 40 per cento aveva dato risposta affermativa per un totale di 830 bambini.
«I tecnici comunali hanno predisposto un piano per svolgere in piena sicurezza e nel rispetto delle linee guida ministeriali e regionali le attività — aggiunge Romor — accessi scaglionati, controllo della temperatura all’entrata e più volte al giorno, organizzazione di piccoli gruppi stabili a ciascuno dei quali viene dedicata una maestra e riservata un’area specifica con i propri giochi e i necessari presidi igienici». Non solo, l’assessore precisa che tutto il personale educativo e ausiliario è stato sottoposto a test sierologico e che, grazie ad Ames, è stato previsto un piano di sanificazioni quotidiane. Sul punto non mancano però le voci contrar i e , c ome quella di Mar i o R a g n o (Uil) che pochi giorni fa ha detto che, viste le norme di distanz i a m e n t o previste, i servizi sarebbero stati prig i o n i p e r bambini. Ragno aveva sollevato dubbi sulla fattibilità di un’operazione dall’odore di propaganda. «Fino al 30 giugno per le scuole dell’infanzia è prevista la didattica a distanza senza deroghe — il pensiero — si cerca di aprire prima in modalità centro estivo? Che non si utilizzi personale comunale se non su base volontaria e previo accordi».