Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Ovs, dopo la riapertura vendite con il turbo
VENEZIA Ovs conferma i numeri annunciati con la pubblicazione dei dati preliminari al 31 gennaio, e guarda oltre cercando di interpretare al meglio la nuova domanda osservata dalla data delle prime aperture, ossia il 10 aprile per l’abbigliamento per i bambini e il 18 maggio per tutto il resto.
Quelli registrati nell’esercizio 2019 sono stati giudicati ieri dal consiglio di amministrazione, riunito per approvarli, «ottimi risultati», sia pure a fronte di una contrazione delle vendite (1.374 milioni, l’1,5% in meno rispetto ai 12 mesi precedenti), visto che l’utile, a 57,7 milioni, si è irrobustito di 2,6 milioni. Ma questo appartiene già a un passato che pare lontanissimo, perché ovviamente la pandemia ha scompaginato piani e previsioni, pur riservando qualche sorpresa.
«I dati di vendita della prima settimana dopo la riapertura completa – rileva l’Ad, Stefano Beraldo - sono stati molto incoraggianti e nettamente al di sopra delle aspettative. Ci attendavamo infatti una riduzione rispetto agli stessi giorni dell’anno precedente e abbiamo invece registrato un incremento a doppia cifra. Non riteniamo tuttavia che si tratti di un fenomeno generalizzato e di lunga durata. Si tratta piuttosto di un segno del nostro posizionamento orientato alla famiglia, al bambino, al value for money ». Fin qui la politica sul prodotto. L’altro grande capitolo, che lo stesso Beraldo aveva introdotto alcune settimane fa, è quello dei costi legati ai canoni di affitto, impraticabili a negozi chiusi e dunque da ridiscutere con i locatori. «Ovs ha sospeso i versamenti della quasi totalità dei canoni senza ripercussioni – spiega il Cda - in quanto la stragrande maggioranza dei proprietari ha compreso la situazione». ( g.f.)