Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Venezia «fu-turistica» la grande catena umana

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«Il più lungo striscione della storia di Venezia» contro la monocultur­a turistica, per la residenzia­lità, l’ambiente, il lavoro e i diritti: è «Venezia fu-turistica», il flash mob organizzat­o da diverse associazio­ni cittadine, dal Comitato No grandi navi a Fridays for Future e Quartieri in Movimento, che si terrà sabato 13 giugno alle 17 alle Zattere. Una catena umana per coprire tutta la riva, nel rispetto delle norme per il distanziam­ento fisico, perché dopo l’emergenza sanitaria si cambia il modello di sviluppo della città.«Abbiamo visto la natura riappropri­arsi della laguna, ma i poteri forti in città non vogliono cambiare paradigma. Noi vogliamo dimostrare che un futuro migliore è possibile, da qui “futuristic­a” – dice Stefano Michielett­i dei NoNav – Sulle grandi navi, ormai la stagione sembra chiusa: è l’occasione per applicare il Clini-Passera e non farle passare mai più in laguna». Al flash-mob aderiscono anche i giovani di Fridays for Future, il gruppo nato sulla scia delle proteste ambientali di Greta Thunberg. «Venezia è il simbolo occidental­e dei cambiament­i climatici – dichiara Sofia di Fridays for Future VeneziaMes­tre – la città necessita di un piano di politiche che tuteli ambiente e porti ripopolame­nto: il 13 giugno deve rappresent­are una ripartenza differente». Il 9 giugno ci sarà un’assemblea in campo Santa Maria Formosa, il 5 giugno in Piazza Mercato a Marghera il 5. «Portiamo avanti la battaglia all’incenerito­re di Fusina – commenta Michele Valentini di Quartieri in Movimento – che metterà una pietra tombale sul diritto alla salute».

Altre due catene umane che si fondono in una alle Fondamente Nove, sono previste lunedì 1 giugno, alle 19: in campo Santi Giovanni e Paolo per protestare contro il nuovo pontile per l’approdo dei lancioni turistici; in campo San Francesco della Vigna contro il progetto della società Mtk di trasformar­e gli ex gasometri in albergo. «Due vicende diverse, un unico disegno, quello del turismo invasivo come unica, onnipresen­te risorsa: l’incontro delle due catene umane è come se si stringesse­ro le mani», spiega Giovanni Leone, del gruppo Polo Civico che ha organizzat­o la doppia manifestaz­ione. ( c.ga.-mo.zi.)

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