Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Senza bus 7500 studenti Allarme di Actv e Atvo Un piano con le scuole

Sos distanze. Baretta: la Regione faccia la sua parte

- Pierfrance­sco Carcassi Matteo Riberto

VENEZIA Almeno 7.500 studenti che, a settembre, rischiano di non poter prendere l’autobus per andare a scuola. E’ l’effetto delle norme di distanziam­ento nei mezzi pubblici, a cui si somma il caos che avvolge le modalità con le quali le scuole riaprirann­o. Tra le ipotesi c’è infatti, per esempio, quella di prevedere orari di ingresso differenzi­ati per classi dello stesso plesso, cosa che metterebbe ancora più in difficoltà i servizi di trasporto. Per non farsi trovare impreparat­i, Città Metropolit­ana, Actv e Atvo hanno incontrato tutti gli istituti per capire come organizzar­e le corse. Ma senza indicazion­i definitive su come riaprirann­o le scuole, l’incontro si è concluso senza risposte certe. «Si è deciso di attivare una mail con la quale i disalute di tutti abbiamo ridotto la capienza, distribuen­do i fedeli su tre turni da un’ora». Con tempi contingent­ati: 15 minuti per entrare, 20 minuti di preghiera e 15 minuti per uscire. L’imam Hamad Mahamed ha abbreviato i sermoni per l’occasione. «Un metro per cortesia, per sicurezza», scandiva il volontario all’uscita se vedeva tentativi di avviciname­nto per salurtarsi. Poi altri membri della comunità hanno spazzato il pavimento e spruzzato il sanificant­e per il turno successivo. Nessun afflusso record, anche se si tratta di una delle comunità più grandi del Veneto. «Non tutti sanno ancora della riapertura – aggiunge il presidente – ma da lunedì attiveremo un numero di telefono per prenotare il proprio posto su Whatsapp». Il vero banco di prova sarà venerdì prossimo, quando gran parte dei fedeli saprà di poter tornare a pregare in moschea. versi istituti potranno comun i c a r e a l l e a z i e n d e d i trasporto gli orari di entrata e uscita — spiega il consiglier­e delegato Saverio Centenaro — ma è tutto nebuloso, per ora è stato scaricato il problema sugli enti locali». Già negli anni precedenti, Actv chiedeva agli istituti di omogeneizz­are gli orari di entrata e uscita delle classi dello stesso plesso in modo da venirsi incontro per erogare al meglio il servizio. Con il distanziam­ento richiesto oggi e con lo spettro di orari di ingresso differenti, è facile capire che il servizio rischia di andare in tilt. «In un giorno normale Actv fa 5.400 corse — spiega l’azienda — 500 sono dedicate alle scuole. A parità di mezzi avremo la possibilit­à di trasportar­e metà degli studenti, è evidente che ad oggi non è possibile raddoppiar­li». Fino a qualche mese fa venivano serviti 15 mila studenti, domani 7.500 rischiano di restare a piedi. Actv sta però studiando soluzioni, tra le quali quella di individuar­e un punto di raccolta comune per giovani di diverse aree in modo da limitare la lunghezza delle corse e coprire con più frequenza un’unica tratta. Il problema investe anche Atvo che, nel Veneto Orientale, serve almeno 10 mila studenti. «Sarà impossibil­e garantire a tutti il servizio di trasporto scolastico perché non abbiamo i mezzi per raddoppiar­e la flotta — spiega il presidente Fabio Turchetto —c’è poi il tema dei contratti di servizio che passano tramite gara pubblica: se noi garantiamo a un Comune 100 mila chilometri per il servizio ma dobbiamo farne il doppio chi paga la differenza?». Il conto rischiano di pagarlo famiglie e scuole. «Sui nostri mille studenti circa due terzi vengono a scuola in autobus — spiega ad esempio Emanuela Cecchettin, preside dell’istituto GrittiFosc­ari — è evidente che il problema dei trasporti è centrale».

Intanto nei prossimi giorni Ca’ Farsetti riceverà il 30% del Fondo per l’esercizio delle funzioni fondamenta­li degli enti locali, mentre il restante 70 sarà versato a inizio luglio. «Quasi 36 milioni per la città e 7,6 alla Città metropolit­ana — interviene il sottosegre­tario all’Economia e candidato sindaco del centrosini­stra Pier Paolo Baretta — Fondi che serviranno a garantire servizi fondamenta­li per i cittadini. Sul trasporto pubblico il Comune chieda alla Regione di fare la sua parte, il governo ha già dato 15 milioni»

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La corsa per salire a bordo I mezzi posso trasportar­e metà passeggeri: allarme per la ripresa della scuola

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