Test covid, sequestrati 1500 kit irregolari

Chioggia, la Finanza blocca (prima dell’avvio) gli esami sierologici di un laboratorio

CHIOGGIA Ci sono le mascherine con marchio CE che però sta per « chinese export», c’è il «gel disinfettante» composto solo di acqua e, adesso, anche i kit per i test sierologici «certificati» ma da un ente cinese che non ha alcuna autorevolezza in Europa.

La Guardia di Finanza di Venezia continua il lavoro di controllo sui dispositivi di protezione individuale e sulle attrezzature sanitarie utili al contenimento della pandemia e, nei giorni scorsi, ha messo I sigilli a oltre 300 mila mascherine, un centinaio di flaconi di «gel antibatterico» e ben 1.500 test. I kit sono stati sequestrati in un laboratorio di Chioggia, una struttura privata che si occupa di esami e di forniture mediche, non un punto prelievo: le confezioni erano accompagnate da un certificato di conformità europea che però, a un esame più approfondito dei baschi verdi, è risultato emesso da un ente cinese e non da un organismo comunitario notificato. Fortunatamente, assicura la Guardia di finanza, è stata bloccata l’intera fornitura, scongiurando quindi il rischio che i kit fossero già stati utilizzati da qualche privato inconsapevole. I militari hanno poi controllato diversi laboratori sartoriali, esercizi di vendita al dettaglio e all’ingrosso tra Venezia, Spinea, Chioggia, Martellago e Santa Maria di Sala: c’era il laboratorio produttivo di un imprenditore cinese che produceva mascherine con etichette non conformi, un’altra struttura identica - ma più grande - che con lo stesso sistema stava impacchettando oltre 100 mila mascherine prodotte da lavoratori bengalesi o cinesi che in gran parte vivevano nello stesso laboratorio, persino una realtà che produceva D.p.i. che vendeva online come certificati ma che in realtà, come i kit, erano stati approvati solo da enti non notificati dalla Comunità europea. ( gi.co.)

Sicurezza Sigilli anche a 300 mila mascherine senza alcuna certificazione