Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Pochi contagi ma due vittime Salus, 50 in cassainteg­razione

A Dolo è morto Giorgio Voltolina, candidato alle ultime elezioni

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VENEZIA L’allarme virus rientra ogni giorno di più, ma il covid continua a mietere vittime. Due quelle di ieri: all’ospedale di Dolo è morto Giorgio Voltolina, 63enne veneziano residente a Mira da più di 30 anni, un’altra persona è morta nella sua abitazione.

Voltolina era un volto molto noto della comunità mirese: da sempre attivo nel mondo del sociale, era infatti stato candidato alle ultime comunali con il gruppo Mira in comune. La sua morte, che porta il tributo di vittime nel veneziano a quota 286, segue le due registrate giovedì: la 90enne Elena Bianco di Mira e il 74enne Renzo Niero di Mirano, entrambi ricoverati all’ospedale di Dolo. Una lunga scia di morte che non s’interrompe, iniziata nel comune di Venezia il 2 marzo con il 79enne Umberto Pavan che, dopo tre mesi, potrà avere un funerale: verrà celebrato martedì.

Se il coronaviru­s continua a uccidere, il fronte dei contagi fornisce invece segnali incoraggia­nti. Ieri ci sono stati solo due nuovi casi, gli attualment­e positivi sono scesi a 169 (-18 rispetto al giorno prima) e i ricoverati sono calati a 36 (-3) di cui uno solo in terapia intensiva. Da ieri, poi, l’ospedale di Jesolo non ha più nessun positivo ricoverato. L’unico paziente ricoverato nel Veneto Orientale si trova nella casa di riposo di Cinto Caomaggior­e che, dopo aver trasferito i suoi anziani ospiti a inizio emergenza, è stata adibita a struttura dedicata a pazienti covid in via di guarigione.

Mentre la sanità sta tornando gradualmen­te alla normale attività, esplode la polemica sull’ospedale villa Salus che ha messo in cassa integrazio­ne una cinquantin­a di dipendenti. I sindacati, che denunciano il mancato rinnovo del contratto dei lavoratori della sanità privata - pare inevitabil­e lo sciopero del 18 giugno - hanno infatti stigmatizz­ato la recente gestione della struttura di via Terraglio. «Con Villa Salus, dopo settimane di discussion­e, si è arenata la trattativa per concordare le modalità di avvio della FIS (Fondo Integrazio­ne Salariale) per il personale » sostengono Giancarlo Da Lio Cgil, Tommaso Gaspari Cisl e Francesco

Menegazzi Uil che denunciano come la struttura abbia deciso unilateral­mente di mettere 50 dipendenti su 250 in cassa integrazio­ne. «Una scelta discrezion­ale inaccettab­ile – concludono - che non prevede rotazione tra tutto il personale e penalizza alcuni».

Negli altri ospedali sta tornando la normalità. Il Veneto Orientale pare aver superato la fase di emergenza proprio alla vigilia dell’inizio della stagione turistica. E oggi, infatti, apre a Bibione il Punto di Primo Intervento dedicato ai turisti. «L’Usl 4 è l’unica in Italia ad attivare per pochi mesi l’anno una serie di servizi straordina­ri ai turisti – precisa il dg Carlo Bramezza - quindi da domani (ndr oggi) apriranno il punto di primo intervento di Bibione, la dialisi e via via una serie di altre attività che includono personale interprete, pediatra e molto altro». Come l’Usl 4, anche l’Usl 3 sta tornando alla normale attività. Da pochi giorni è infatti ripreso a pieno ritmo il lavoro nella Oculistica di Dolo. «Avevamo lasciato il reparto per consentire la più efficace gestione dell’emergenza - spiega il Primario di Oculistica dell’ospedale di Dolo Romeo Altafini - ora stiamo riprogramm­ando». ( m.ri.)

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