Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Che bello tornare in campo Venezia, obiettivo salvezza »
Modolo: «Avessimo fatto meglio al Penzo la classifica sarebbe un’altra»
Marco Modolo, si riparte. Se l’aspettava?
«Ci aspettavamo la svolta , è una cosa bella perché tutti noi ci auguravamo che arrivasse una notizia simile. Il fatto che sia arrivata conferma che il virus adesso fa un po’ meno paura. Credo sia giusto ricominciare con il calcio, siamo contenti di questa decisione».
Come si è sentito alla ripresa degli allenamenti dopo il lungo stop?
« La ripresa degli allenamenti è stata veramente bella e gratificante. Tornare a condividere un campo di calcio coi miei compagni è stato veramente un momento speciale. Nella prima settimana eravamo divisi in tre gruppi, la seconda settimana in due gruppi. Siamo sempre stati distanziati ed eseguivamo gli esercizi. I palloni venivano sanificati dopo ogni esercizio. Abbiamo lavorato bene da soli anche quando c’è stato il lockdown».
Si arriva al campo già in tenuta di allenamento, si va via senza fare la doccia e si torna a casa. Che ne pensa?
«È proprio così. Quando finivano gli allenamenti tornavamo a casa, un po’ come succedeva quando da piccoli si andava a giocare al campetto».
Non ci si potrà abbracciare dopo i gol. Pensa che ci riuscirà quando capiterà?
«La mia preoccupazione più grande non è quella di non abbracciare un compagno dopo un gol. È un momento difficile per tutto il mondo, ci adeguiamo volentieri. Quando si andrà in trasferta, però, avremo contatti con personale alberghiero, dovremo prendere l’aereo. La preoccupazione più grande sarà la logistica che sarà veramente difficile».
La sua maggiore perplessità in questo momento qual è?
«Ci sono migliaia di calciatori coinvolti. Adesso è difficile prendere il virus, allo stesso modo credo anche che sia ancora più difficile che nessuno di noi lo prenda da qui alle prossime settimane».
Ci sono tre settimane prima di ricominciare. Basteranno?
«Tre settimane di tempo sono pochissime. Non abbiamo fatto partite, non abbiamo avuto contatti fisici, non abbiamo fatto nulla di collettivo con la palla. Speriamo di iniziare fra martedì e mercoledì con gli allenamenti collettivi. Bisognerà fare qualche partita fra di noi innanzitutto, visto che credo che amichevoli sarà impossibile farne».
Cosa si aspetta dal campionato nelle ultime dieci giornate?
«Penso che, escluso il Benevento, dalla seconda all’ultima classificata si giocherà un campionato completamente nuovo con valori completamente diversi. Conteranno tantissimo le prime tre partite, che daranno una svolta importante alla classifica. La paura di retrocedere o di non entrare ai playoff all’inizio non ci sarà. Si giocherà più sciolti inizialmente, consapevoli però che ci sarà da fare punti».
Prima dello stop, lei era infortunato. Adesso come sta?
«Adesso sto bene, abbiamo recuperato praticamente tutti dai rispettivi infortuni. Io ero già pronto per la partita col Pordenone che alla fine non si è giocata. Ci sarà bisogno di tutti nei prossimi due mesi, non si potrà contare solo su un ipotetico undici titolare».
Come si può salvare il Venezia?
«La nostra salvezza passerà dai quattro scontri diretti che avremo in casa. Se avessimo fatto meglio al Penzo a quest’ora staremmo qui a parlare di un altro campionato».