Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
È bici-boom E Selle Royal ora investe
Impennata dopo il blocco, all’azienda vicentina 10 milioni da Unicredit con garanzia Sace
Dopo il lockdown ( e grazie al bonus statale) è esploso il settore della bicicletta: le vendite salgono, per Selle Royal un finanziamento da 10 milioni.
VICENZA Selle, pedalate e sudore per rimettere in forma il fisico e i bilanci. Un doppio traguardo per le due ruote, che sono diventate la nuova passione degli italiani - dei veneti, si potrebbe dire, lo sono sempre state - dalla fine del lockdown, con vendite aumentate anche del 60% e liste d’attesa dai rivenditori. Ci guadagna chi le usa e chi le fa e in Veneto, si sa, «è basato il 50% dell’industria nazionale di biciclette e componentistica - conferma Piero Nigrelli, direttore del settore ciclo di Confindustria Ancma –. Abbiamo dovuto rivedere completamente le previsioni al rialzo, se va avanti così il comparto chiuderà l’anno molto bene».
Non a caso, si programmano forti investimenti: un esempio è arrivato giusto ieri dal Vicentino, dove Selle Royal ha ottenuto un’importante iniezione di liquidità con Garanzia Italia di Sace, 10 milioni di euro finanziati da Unicredit.
«In quest’epoca storica in cui sembra essere riscoperta la bicicletta, vogliamo cogliere un’opportunità di rilancio effettivo», spiega la presidente del gruppo Barbara Bigolin. L’industria vicentina, fondata nel 1956, oltre alla sede storica di Pozzoleone ha stabilimenti e filiali nel Regno Unito, negli Usa, in Cina, Taiwan e Brasile, con mille dipendenti a livello globale e un fatturato consolidato 2019 di 130 milioni di euro.
L’emissione del finanziamento concordato con Unicredit servirà non già per motivi contingenti, legati cioè alle conseguenze del lockdown da coronavirus, ma, come fa intuire lo stesso istituto di credito, per ulteriori investimenti: «UniCredit non farà mancare il proprio sostegno a quelle realtà imprenditoriali che faranno appello a queste risorse per attivare nuovi percorsi di crescita», dichiara in merito all’operazione Luisella Altare, regional manager Nordest della banca.
In controtendenza rispetto al momento economico è tutto il settore delle due ruote, a pedalata assistita e non. Nigrelli snocciola dati: «La pandemia ha fatto emergere situazioni e fatti che vanno nella direzione della bici. Lo possiamo dire con certezza oggi, un mese dopo la riapertura dei negozi: da una nostra indagine, in Italia sono state vendute 520 mila biciclette dal 4 maggio, quando per l’appunto i negozi hanno riaperto, fino al 5 giugno. Sono quasi 200 mila in più rispetto allo stesso periodo nel 2019».
Il resoconto che fanno gli operatori di settore è che dopo i due mesi di produzione persa a causa dello stop forzato, a negozi aperti gli italiani sono andati a caccia di bici al punto da invertire la tendenza. Tre i motivi, secondo Nigrelli: «Stando molto al chiuso, le persone appena è stato possibile hanno pensato alla bicicletta per passare del tempo all’aria aperta. Secondo, rimane forte il timore di salire sui mezzi pubblici, bus e metro. Infine, un terzo motivo è l’incentivo statale che riguarderà circa la metà delle bici vendute finora».
Per l’industria veneta sono ottime notizie, perché « in questa regione si concentra circa la metà della produzione nazionale, dalla componentistica all’abbigliamento». Ce n’è abbastanza per ribaltare le previsioni del comparto: «Rispetto alle previsioni di marzo, che vedevano il fatturato di 1,25 miliardi di euro contrarsi a un miliardo, se continua così il 2020 potrebbe concludersi con il segno più. Non si è ancora recuperato tutto il volume perduto nei due mesi di blocco, ma ormai manca poco».