Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Apre il cinema e ritrova subito gli appassionati
Al multisala di Mestre scongiurato il temuto flop Il gestore Furlan: «Si parte, ai numeri penseremo poi»
Giovani, coppie e anziani, il primo film in sala all’Img di Mestre ha riscosso successo con un pubblico eterogeneo e tanta voglia di normalità.
VENEZIA La prima a varcare la soglia del multisala poco dopo le 16, mascherina ben fissata sul volto, una donna, arrivata con una mezz’ora abbondante d’anticipo sull’orario della proiezione. «Quanto mi è mancato il cinema», sussurra mentre con passo svelto raggiunge la biglietteria dell’Img di Mestre, il primo cinema del Veneto – insieme all’Italia di Belluno - a scommettere sulla riapertura dopo il lockdown. «Non vedevamo l’ora», commenta il titolare, Gianantonio Furlan, combattuto tra la preoccupazione per la tenuta economica delle proiezioni a numero ridotto di pubblico e l’emozione per il ritorno al lavoro.
Ma quando, alla spicciolata, giovanissimi, anziani, single e coppie hanno iniziato ad arrivare, complice anche una giornata bigia con nuvoloni grigi che non promettevano nulla di buono, la tensione tra il personale dell’Img si è sciolta in un clima di ritrovata familiarità con chi attendeva il proprio turno per l’acquisto dei biglietti, scontati a 5,50 euro fino a fine mese: «Adesso vendiamo gli ingressi per Favolacce (seconda opera dei fratelli D’Innocenzo premiata a febbraio a Berlino per la miglior sceneggiatura, ndr) », scandivano gli operatori a voce alta dall’altro lato del nuovo percorso che porta a bar e biglietteria, un zig-zag non dissimile a quello che si trova all’ingresso dell’aeroporto.
«È stata dura tutti questi mesi senza poter vedere un film al cinema», sorride rigorosamente dietro la mascherina Gino, arrivato a piedi da via Piave, per gustarsi un’opera non propriamente leggera: I miserabili del francese Ladj Ly, un poliziesco di denuncia de l l a dur a r e a l t à de l l e banlieue. «Festeggiamo la fine della scuola con Cena con delitto », raccontano quattro ragazzi che hanno appena terminato la prima superiore. «Era da fine dicembre che non venivano qua » , dice Ismaele, 19 anni in sala con la sua ragazza. «Io invece sono sola, ma non è un’anomalia, mi piace – scherza Renata, splendida 83enne che non teme il ritorno in sala – nemmeno un po’, adoro venire e sarò qua anche domani e dopodomani, voglio vedere tutti i film in calendario: oggi (ieri, ndr) si parte con I Miserabili ». Ed è quest’opera candidata alla Palma d’oro a Cannes nel 2019 ad attirare più pubblico: «Non sono sicuro della scelta – ammette Guido arrivato con Francesca da Favaro – le misure di sicurezza sono state adottate, non ho paura, non sono però convinto della proiezione che ho scelto».
Img e il cinema Italia hanno sanificato i locali e in ogni angolo ci sono dispenser di gel. E mentre a Belluno il grand opening ha attirato una trentina di persone, per lo più coppie di pensionati, accorsi per vedere i documentari Alla mia piccola Sama della siriana Waad Al Kateab e Manaslu di Gerald Salmina, ritratto dello scalatore Hans Kammerlander, a Mestre un’ottantina di persone di tutte le età su ieri pomeriggio si sono divisi tra pellicole come appunto I miserabili, l’italiano Favolacce con il pluripremiato Elio Germano, il fantasy Doctor Strange di Scott Derrickson e il giallo Cena con delitto di Rian Johnson, il più apprezzato dagli under 20. Tra gli spettatori anche il gestore di un’altra sala mestrina, il d’essay Dante, Silvano Sguoto: «Riapriamo giovedì con L’hotel degli amori smarriti – spiega – noi siamo una realtà diversa, più piccola, senza prenotazioni: faremo due proiezioni, alle 17 e alle 21, in mezzo la sanificazione». Ingresso, 6 euro. «Davvero riaprite? – si accoda Renata, l’appassionata cinefila – non mancherò nemmeno da voi». E c’è da scommettere che manterrà la promessa.
«Mi raccomando manteniamo la distanza di sicurezza – sollecita il personale a chi si affretta a entrare in sala – quando siete seduti potete togliere la mascherina, se vi alzate e negli spazi comuni dovete rimetterla». Ieri, il bar del multisala mestrino lavorava a pieno regime (era chiusa solo la gelateria di un brand fai-date) con dolci e snack confezionati, bibite e persino ceste di pop corn di tutte le dimensioni, anche gigantesche come quella di una giovane coppia: «Film, Coca cola e pop corn: siamo commossi», sorridono. Dietro di loro due residenti del centro storico, «a Venezia non riapre ancora il cinema», spiegano. «Speriamo vada tutto bene – si congeda Furlan quando il primo pubblico è quasi tutto defluito in sala – i numeri li vedremo più tardi, intanto si parte». Con qualche, comprensibile, ritardo sulla tabella di marcia e accessi scaglionati. « Stiamo usando anche il programma di prenotazione che calcola le distanze», conclude.
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Renata (83 anni) Tornerò anche domani voglio vedere tutti i film, mi è mancato tantissimo venire al cinema