Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Mose, ripartono i lavori delle porte di Malamocco
Accordo con Cimolai, risparmiati 15 milioni. Ma a Chioggia ci sono ancora le palancole
VENEZIA E’ una delle parti più contestate del Mose, tanto che più volte il presidente del Porto di Venezia Pino Musolino ha parlato di «653 milioni buttati via perché non servirà mai»: sarebbe infatti troppo piccola per le navi di ultima generazione e anche disallineata, rendendo complesso l’ingresso. Ma dato che la conca di navigazione alla bocca di porto di Malamocco c’è, ora va completata, dopo che nel 2015 una mareggiata aveva danneggiato la porta lato mare. Il sistema di scorrimento avveniristico (il cosiddetto «hydro-foot», che la spostava facendola levitare su getti d’aria) si era dimostrato troppo delicato di fronte alle ondate: proprio per questo si è deciso di realizzare una nuova porta, che poggerà su dei più semplici, ma più sicuri, carrelli. Nel contempo si è anche deciso di rinforzare l’altra porta, quella lato laguna, che comunque è meno esposta alle mareggiate.
I lavori erano fermi da tre anni per un contenzioso con l’impresa Cimolai di Pordenone, a cui era stato affidato il lavoro. Il commissario del Cvn che si occupa della parte tecnica, Francesco Ossola, aveva infatti affidato un progetto alla ditta belga Sbe, che però la Cimolai riteneva di difficile realizzazione. Le modifiche proposte avevano fatto aumentare i costi dai 30 milioni previsti per l’intera operazione (compresa la rimozione della porta danneggiata) ad addirittura 45 milioni. Ora, grazie alla mediazione dell’altro commissario Giuseppe Fiengo, la situazione si è sbloccata e il costo resta quello di partenza, che comunque è uno dei principali aumenti legati alle criticità. E sarà anche oggetto di un futuro contenzioso per capire chi abbia sbagliato, se il progettista o la ditta esecutrice della porta (la veronese Cordioli, fallita).
Si tratta di un passaggio importante, visto che, al di là della sua utilizzabilità, è importante che la conca abbia delle porte salde: in caso di condizioni meteo difficili, altrimenti, potrebbe essere una sorta di «falla» nel sistema. La conca doveva servire per far passare le navi con il Mose chiuso, aprendo la prima porta, chiudendola e poi aprendo la seconda. C’è una piccola conca anche a Chioggia, che però non ha ancora le porte, ma è chiusa con un palancolato. Anche in questo caso è urgente realizzarle, perché in caso di chiusura del Mose i pescherecci ora non potrebbero passare. (a. zo.)