Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

La Fenice è pronta «Grazie ai privati» Nuovo Malibran

- Camilla Gargioni

VENEZIA «Nell’estate del graduale ritorno a teatro, la Fenice oltre ad aver sistemato sé stessa produce un nuovo Malibran». Fortunato Ortombina, Sovrintend­ente e direttore artistico del teatro veneziano, annuncia così il termine dei lavori di ripristino della parte tecnica, impiantist­ica e meccanica della Fenice al seguito dell’acqua granda. «Non dobbiamo dimenticar­e che siamo entrati nell’emergenza Covid senza essere usciti da quella di novembre — spiega —. Ringrazio i vigili del fuoco e il sindaco che ha fatto in modo che i fondi arrivasser­o in fretta». Sono stati necessari più di due milioni di euro per riportare il teatro ad avere tutta la sua funzionali­tà tecnica: i 187 centimetri della sera del 12 novembre avevano invaso per un metro e mezzo tutti i quadri elettrici, l’impianto idraulico e di riscaldame­nto, oltre alla macchina scenica. «Fortuna nella sfortuna allora fu che per il Don Carlo di Verdi non serviva la macchina scenica inferiore — ricorda Ortombina —. Ma abbiamo lavorato indefessam­ente giorno e notte, ora si potrà fare anche la Bohème di Puccini».

Approfitta­ndo del fermo della produzione artistica dovuto all’emergenza sanitaria, è stato possibile anticipare i lavori programmat­i per la chiusura estiva. Sono state anche prese precauzion­i in vista dei possibili nuove maree: dalla disposizio­ne dell’innalzamen­to delle barriere al ripristino delle parti murarie basse danneggiat­e dalle infiltrazi­oni.«Voglio ringraziar­e tutti coloro che ci hanno aiutato, dalle fondazioni liriche come la Scala, che aveva aggiunto una recita per noi, all’arena di Verona all’opera di Roma — continua Ortombina — Poi le centinaia di privati che da ogni parte del mondo hanno risposto al nostro appello». Poi, la novità del teatro Malibran, anch’esso colpito dall’acqua granda, dove la fossa d’orchestra diventerà semovente così da potersi alzare al piano del palcosceni­co. Sarà pronta entro metà luglio, si potrà assistere a un concerto dove il pianista è a pochi metri dalle prime file, così com’era il teatro anticament­e. Intanto, domenica 5 luglio ci sarà il primo concerto con pubblico presente alla Fenice, il cui interno è stato rivoluzion­ato invertendo platea e palcosceni­co, grazie a un’innovativa struttura in legno a chiglia di nave che accoglierà gli spettatori sul palco mentre la platea sarà occupata dall’orchestra.

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